Cronaca

Trasferimento Lames, Limoncini (Udc): “Il comune di Cicagna si prepara per attivare l’iter urbanistico”

Cicagna

Cicagna. Prosegue il lavoro coordinato fra la Regione, la Provincia, i comuni di Chiavari e Cicagna, la società Lames, le organizzazioni Sindacali e Confindustria per arrivare in tempi brevi al l’avvio delle procedure per sviluppare il progetto di trasferimento dell’azienda Lames da Chiavari a Cicagna.

“Esprimiamo soddisfazione e apprezzamento per l’esito dell’incontro tenutosi in Comune di Chiavari ieri – comunica il Consigliere Regionale Marco Limoncini, ex sindaco di Cicagna – da alcuni mesi lavoriamo in modo coeso per trovare la soluzione ottimale al trasferimento di questa importantissima realtà produttiva, la Lames è una tra le aziende più importanti del Levante genovese per dimensioni ed occupazione, salvaguardare questa realtà produttiva e l’occupazione era per noi un obbligo, ed in questa occasione abbiamo dimostrato in maniera bipartisan che quando sui problemi ci si lavora in modo serio e concreto i risultati arrivano”.

I prossimi passi sono quindi l’acquisizione delle aree di Quartaie di Cicagna da parte di Filse per conto della Regione e per le quali tutti i proprietari, tenuto conto dell’importanza dell’operazione, hanno dimostrato grande disponibilità ad agevolare la soluzione sottoscrivendo in tempi brevi la disponibilità alla vendita. “Acquisite le aree – prosegue Limoncini – sarà presentato il progetto al Comune di Cicagna il quale avrà il compito di attivare la conferenza dei servizi con Provincia e Regione per concludere l’iter urbanistico/amministrativo arrivando a consegnare il titolo e avviare i lavori di costruzione del nuovo sito produttivo in tempi molto brevi e per i quali come Comune di Cicagna insieme agli altri Enti ci siamo presi l’impegno con la Società Lames di concluderlo entro un termine massimo di 120 giorni”.

Nel 2012 in Val Fontanabuona si insedierà questa importante realtà produttiva, per Cicagna e la Val Fontanabuona sarà una grande opportunità anche per l’indotto che produrrà, una occupazione complessiva che ricordiamo essere intorno alle 500 unità, una realtà che non avrà ricadute negative trattandosi di una attività manifatturiera non inquinante sia dal punto di vista acustico, che da quello ambientale.

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