Cronaca

Serra Riccò, pompiere morì per scoppio autocisterna: bulloni svitati dopo il rifornimento

Aula di tribunale

Genova. Il 30 novembre scorso, il pm Biagio Mazzeo aveva chiesto tre anni ciascuno per il titolare della ditta di autotrasporto del gas Sa.Re.Gas, Alessandro Pellegrini, e dell’autista dell’autobotte, Simone Bonomelli a seguito dello scoppio all’autocisterna che, il 26 gennaio 2005 a Serra Riccò, costò la vita al caposquadra dei vigili del fuoco Giorgio Lorefice.

Ma oggi la nuova perizia del perito nominato dal giudice nel processo per incendio colposo aggravato e omicidio colposo a carico dei due imputati, potrebbe avvalorare la tesi della difesa. Secondo le conclusioni del perito i dadi dei due bulloni dell’autocisterna da cui sarebbe partito lo scoppio si sarebbero svitati dopo il rifornimento del mezzo. E non durante le operazioni di carico né tantomeno durante lo scoppio stesso, mentre secondo la tesid del pm, invece, l’impianto non era in efficienza e né l’autista né il titolare della ditta vi hanno prestato attenzione.

Lorefice, 50 anni, sposato e con due figlie, mentre nel cortile dell’azienda GBM, a Serra Riccò, era in corso un incendio scoppiato durante le operazioni di travaso, fece appena in tempo a gridare “via tutti” e poi fu investito dall’esplosione dell’autobotte. Il prossimo 9 luglio la corte pronuncerà la sentenza.

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