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Sampdoria, E. Garrone: “Non era una squadra da serie B, anche senza Cassano e Pazzini”

edoardo garrone

Genova. Peggio di così non poteva andare. Dalla competizione più ambita a livello internazionale alla serie B. Giocatori importanti che vanno via, un allenatore con un curriculum che è tutto un programma, retrocessione, sfottò…e chi più ne ha più ne metta…Oltre ai tifosi, ben consapevoli del disatro, c’è an che il club: “Una stagione disastrosa e paradossale” l’ha definita anche il vice presidente della Sampdoria, intervenendo a Radio Anch’io Sport.

“Dalla Champions League alla retrocessione in B é quasi inspiegabile – aggiunge – abbiamo fatto errori, ma abbiamo anche avuto situazioni difficili da gestire. Poi la squadra nel girone di ritorno ha fatto pochissimi punti…le uscite di Cassano e Pazzini hanno condizionato la squadra ma l’organico non era da serie B. La vicenda Cassano – aggiunge – ha distratto la squadra, per tre mesi c’é stata molta stampa sull’argomento. Poi il direttore generale ci ha lasciato a stagione in corso e si è creato un ‘vuoto’. Il meccanismo si è ingrippato e questo é il risultato”.

“Su Cassano – aggiunge – rifaremmo tutto come abbiamo fatto. Certi comportamenti sono inaccettabili. Anzi, avrei fatto anche una riflessione sulla Nazionale che dovrebbe avere non solo chi in campo dimostra di essere il più bravo ma anche chi è simbolo di correttezza. Questo fa amarezza”.

Garrone fa un distinguo sulle cessioni di Cassano e Pazzini: “Chi fa come Cassano – dice – si autoesclude. Il caso Pazzini é diverso: ha avuto l’occasione della vita e ha chiesto di essere ceduto all’Inter ed è stato giusto accontentarlo”.

Su chi sarà il prossimo allenatore della Samp, Garrone junior non si sbilancia ma esclude alcuni dei nomi più gettonati: “Né Di Carlo (che ha un altro anno di contratto), né Del Neri. Sceglieremo entro la settimana – ha concluso – Si fanno tanti nomi noi stiamo lavorando in silenzio. De Canio o Montella? Non escluderei nessuno ma loro non sono in cima ai nostri desideri”.

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