Regione. “Eni è presente nel territorio del Tigullio da almeno 50 anni. Per il prossimo 20 luglio è prevista la chiusura della sede di Chiavari. Nonostante la solidità e la continua espansione del gruppo, viene penalizzato ancora una volta il nostro territorio: abbandonare Chiavari significa pregiudicare qualsiasi rafforzamento e sviluppo occupazionale. Non siamo disposti ad accettare la chiusura”.
Gino Garibaldi, Pdl, e Giacomo Conti, Fes, hanno presentano un ordine del giorno, sottoscritto da tutti i capigruppo e dai consiglieri del Levante, approvato all’unanimità oggi in consiglio regionale.
Sul tavolo, il tema della prevista chiusura della sede Eni Gas & Power di Chiavari, annunciata per l’estate: “Il nostro territorio – spiega Garibaldi – rivendica la sua centralità. La presenza dell’azienda è storica: attualmente dà lavoro a 12 persone, ed ha già visto notevoli ridimensionamenti. Dai 160 dipendenti del 1996 siamo passati all’attuale dozzina senza nessun reintegro di forza lavoro. Senza contare i futuri disservizi per i cittadini in caso di chiusura”.
In più la notizia della chiusura della sede di Chiavari è arrivata solo a fine aprile, mentre l’accordo nazionale del 18 novembre 2011 aveva escluso la stessa Chiavari dalle realtà in via di dismissione.
Una questione quindi di capitale importanza che assume un ruolo centrale nella difficile realtà occupazionale del Tigullio: “Siamo di fronte – precisa Conti – ad un serio problema occupazionale, che deve essere affrontato in tempi rapidi”.