Rapallo. Dalla piscina fino alla casa di via Mameli, per non parlare del depuratore. L’associazione “Un’altra Rapallo” riflette sugli ultimi fatti avvenuti a Rapallo.
“La situazione che si è venuta a creare in Via Mameli, – scrivono sul loro sito – in seguito ai lavori costruzione della nuova chiesa di S.Anna e relativi boxes interrati, dimostra, da una parte la risaputa fragilità e friabilità del sottosuolo (c’erano le paludi!) e dall’altra la semplicità, meglio la superficialità con la quale questa amministrazione ha affrontato le questioni di Rapallo”.
“Non siamo qui a farne l’elenco, – dicono i sostenitori – ma dal ponte nato intelligente alla piscina passando per la Social housing attraverso la strettoia arrivando a quest’ultima vicenda abbiamo toccato con mano la pochezza di questa maggioranza, litigiosa, pressappochista e sostanzialmente incapace supportata anche dalla presunzione ed anche da un po’ di arroganza dell’Ufficio”.
“Noi auspichiamo che, accertate le responsabilità queste vengano perseguite e soprattutto venga riportata alla normalità la vita delle famiglie evacuate dalla casa di Via Mameli alle quali va la nostra solidarietà”.
“Questa vicenda ci deve essere da monito per un’altra questione che, allo stesso modo, prevede uno scavo di una ventina metri e che ancora pende sulla testa dei rapallesi. Sarebbe opportuno, quindi, che, imparata la lezione di Via Mameli e precedenti, fosse irrevocabilmente e totalmente abbandonata, anche con atto ufficiale, la sciagurata scelta di costruire il depuratore nella zona di Via Betti”.