Cronaca

Pedofilia, ragazzo inchioda Don Seppia: “Mi offrì soldi e cocaina per sesso”

Don Seppia

Genova. Avrebbe offerto sette volte droga a minorenni e maggiorenni. Offerte per ottenere in cambio rapporti sessuali.

Il castello accusatorio contro Don Seppia, il prete della Chiesa di Santo Spirito arrestato per abusi su minore e cessione di stupefacenti, si va fortificando con la dichiarazione del ragazzino di 16 anni di origine albanese che ai carabinieri del Nas avrebbe raccontato: “Avevamo deciso di vederci, per avere un rapporto sessuale. Ma per tre volte don Seppia ha poi disdetto gli incontri”. Le avances dell’ex prete da marzo sono proseguite fino a maggio.

Durante l’ultimo interrogatorio di venerdì, Seppia si è difeso dicendo che le telefonate e gli sms li scriveva nel delirio da cocaina, di ossessione, ma poi da lucido lasciava perdere. “Mi aveva offerto i soldi e poi la cocaina. Ma io – avrebbe detto ancora il ragazzo – volevo solo i soldi. Poi però, ogni volta che dovevamo vederci, mi diceva che aveva troppi impegni e così l’incontro è saltato”.

Per quanto riguarda l’episodio del bacio al chierichetto della chiesa dello Spirito Santo in via Calda a Sestri Ponente, la vicenda sarebbe stata ridimensionata da violenza a tentativo di violenza dopo le dichiarazioni rese dalla stessa vittima: “Non mi ha baciato, ha provato a farlo ma io mi sono spostato e mi ha solo toccato il fondoschiena”,secondo quanto avrebbe detto lo stesso ragazzino. I genitori hanno però presentato querela contro il parroco, per le presunte molestie e i danni morali subiti dal figlio.

Sulla cessione di stupefacenti, il caso accertato sarebbe uno soltanto: una dose di cocaina data a Milano all’ex seminarista, suo amico e complice, Antonio Alfano.

Venerdì a Milano sarà discusso il ricorso al Tribunale del riesame presentato dal difensore di don Riccardo Seppia. Secondo Paolo Bonanni non ci sarebbe stata la violenza sessuale su minori né la cessione di cocaina a minorenni. Il tribunale potrebbe dunque accogliere la tesi difensiva e quindi ridurre anche la misura cautelare. Ma la decisione potrebbe portare a un nulla di fatto visto che entro mercoledì arriverà la decisione del gip genovese Annalisa Giacalone sulla nuova richiesta di misura cautelare presentata oggi dal pm Stefano Puppo. Il magistrato ha infatti ridimensionato le accuse più gravi nei confronti dell’ex parroco, ma ha anche contestato a don Seppia il reato di induzione alla prostituzione minorile.

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