Cronaca

Pedofilia, Alfano confessa: “Fornivo i numeri dei ragazzi a Don Seppia”

don seppia riccardo bagnasco

Genova. Dopo tre ore di interrogatorio,  il gip Annalisa Giacalone ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Antonio Alfano, l’ex seminarista, arrestato giovedì pomeriggio con l’accusa di induzione alla prostituzione minorile continuata e favoreggiamento nell’ambito dell’inchiesta che ha portato in carcere Don Riccardo Seppia.

Le motivazioni sono semplici: “potrebbe inquinare le prove e reiterare il reato per cui è stato arrestato”. Alfano ha ammesso di avere avuto rapporti sessuali con due minori, l’egiziano indagato nella vicenda e un albanese di 16 anni. Ha inoltre confermato di avere dato il contatto telefonico dei due ragazzini a Don Riccardo.

L’ex seminarista ha cercato però di ridimensionare l’accusa di induzione alla prostituzione. “Ho conosciuto i due in chat – ha raccontato al gip -. Non ho proposto io il pagamento, ma c’é stata una sorta di tacito accordo, perché funziona così”. Secondo il gip, però, ci sarebbero delle incongruenze nelle dichiarazioni di Alfano e per questo le sue dichiarazioni non sarebbero completamente attendibili.

Alfano era stato incastrato dalle testiomonianze di due giovani di 17 anni che avevano ammesso di fornte ai carabinieri del Nas di aver avuto rapporti sessuali con lui e con don Seppia, in cambio di soldi. L’ex seminarista avrebbe pagato uno dei due ragazzi per ottenere prestazioni sessuali, mentre con il secondo, avrebbe consumato rapporti e lo avrebbe presentato al parroco, per farlo prostituire.

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.