Genova. Tira una brutta aria in carcere per don Riccardo Seppia, il parroco rinchiuso a Marassi da venerdì scorso con l’accusa di abusi sessuali su minore e cessione di stupefacente. Lo dimostra la sua volontà di essere trasferito in un altro luogo di detenzione per gli insulti e le minacce ricevute nell’arco di questi giorni.
Lo ha reso noto il suo avvocato difensore, Paolo Bonanni, che ha incontrato per la seconda volta don Seppia questa mattina nel penitenziario genovese. “Il mio assistito è abbastanza tranquillo, compatibilmente con le contestazioni che gli vengono mosse – ha affermato il legale – Allo stato attuale non c’é stata modifica di contestazione, quindi rimane sempre ferma l’accusa di avere dato un bacio ad un ragazzino senza il suo consenso”.
Bonanni ha poi spiegato che il sacerdote genovese “respinge assolutamente qualsiasi coinvolgimento in vicende attinenti a bambini di dieci anni o di età similare”, come emergerebbe invece dalle intercettazioni pubblicate da alcuni media. Secondo quanto dichiarato dall’avvocato Bonanni, don Seppia starebbe “rileggendo attentamente l’ordinanza di custodia cautelare e le contestazioni che gli vengono mosse”. Il parroco ha chiesto inoltre dei libri di storia dell’Ottocento e una Bibbia.