Sori. Venticinque volte campione d’Italia, sesto titolo consecutivo. La Pro Recco domina la pallanuoto italiana, ma ancora non l’ha uccisa. Merito di una Rari Nantes Savona che si è rivelata degna avversaria, portando i blasonati biancocelesti alla bella e reggendo per oltre metà gara alla corazzata di Pino Porzio. La Carisa ha aperto le marcature, si è trovata sotto di tre reti e ha saputo tornare sul pareggio, ma ha pagato lo sforzo e nella seconda metà di gara i biancocelesti hanno preso il largo. Troppo forte, sulla lunga distanza, l’organico della Ferla. Tredici titolari, una squadra costruita per vincere che, ancora una volta, c’è riuscita. Ai biancorossi restano l’onore delle armi e il meritato incitamento dei suoi tifosi che hanno sostenuto Mistrangelo e compagni fino alla sirena e anche oltre.
Il clima si accende alle 20,20, quando una bordata di fischi da parte del pubblico di casa accoglie il contemporaneo ingresso dei giocatori in accappatoio biancorosso e degli ultras savonesi. Nella piscina di Sori non c’è più spazio nemmeno per uno spillo: rispetto a gara 1 ci saranno almeno trecentocinquanta persone in più, assiepate lungo la ringhiera che circonda la parte sovrastante dell’impianto e lungo le scalinate tra i settori della tribuna. Ambiente decisamente più caldo rispetto ad una settimana fa: un gran frastuono, tra fischi da una parte e applausi dall’altra, accoglie la presentazione dei protagonisti. Poi si scatena il tifo, con i circa duecentocinquanta sostenitori biancorossi che si fanno sentire a gran voce e i tifosi locali che, seppur meno caldi e colorati per il noto sciopero, provano a replicare.
Uno dei primi cori dei savonesi è dedicato a Figlioli e non certo per complimentarsi per la sua abilità come pallanuotista. Poi, quanto accaduto sabato viene dimenticato: si parte. Figlioli arriva per primo sulla palla al centro ma l’azione non va a buon fine. Il primo fallo grave viene fischiato a Benedek, poco dopo tocca a Figlioli. Con due uomini in più il Savona ringrazia e dopo 48″ passa in vantaggio con la rete di Goran Fiorentini. Il vantaggio ospite dura 11″: fuori Smith e Zlokovic va a bersaglio. Terza superiorità e terza rete: Giacoppo va nel pozzetto e Benedek non sbaglia: 2 a 1 dopo 1’50″ di gioco. La Rari Nantes fallisce la sua prima occasione con l’uomo in più quando, con Washburn fuori, Astarita si fa sfuggire la palla dalle mani. La Pro Recco ringrazia e colpisce: espulso Rizzo, Figlioli va subito in goal. Biancocelesti sul + 2. Janovic serve Goran Fiorentini che ha troppa fretta e calibra male il pallonetto. La Rari Nantes capisce che non deve farsi prendere dalla foga di recuperare, altrimenti rischierebbe di far scappare i locali. Con Ivovic nel pozzetto Goran Fiorentini mette palla in rete ma l’urlo dei tifosi ospiti viene strozzato da un fischio arbitrale per un fallo al centro. Un gran goal di Di Costanzo, su assist di Federico Lapenna, lancia la Ferla sul 4 a 1 a 3’37″ dalla fine del tempo. Si prosegue a ritmo incessante: espulso Figlioli (è già il secondo), Goran Fiorentini non esita e trafigge Tempesti. Lo stillicidio di falli prosegue: ora tocca a Deni Fiorentini ma la Pro Recco spreca. La Carisa c’è e lo fa capire con Janovic che infila a uomini pari dalla distanza: 4 a 3. Sette reti in 5 minuti e 42 secondi. Zlokovic spinge la palla in rete, ma è nei due metri. La palla del possibile pareggio ad opera di Janovic si stampa sulla traversa. Nella stessa azione la Rari Nantes perde Janovic e, quando poi questo rientra, anche Rizzo (secondo anche per lui). I biancorossi stringono i denti, resistono al prolungato attacco recchelino e si va alla prima pausa sul + 1 per la Ferla dopo una prima frazione ricca di emozioni, con undici falli gravi fischiati.
Giusto il tempo per rifiatare e ricomincia la battaglia. Tempesti ferma un tiro di Aicardi, Federico Lapenna commette fallo in attacco. Lo stesso numero 2 locale lascia i suoi con l’uomo in meno e Janovic pareggia. Sono trascorsi 28″ del secondo quarto e la situazione è in perfetto equilibrio. Il nuovo vantaggio locale, però, giunge dopo poco più di un minuti, siglato da Ivovic. E, a 5’35″ da metà gara, è Giorgetti ad elevarsi e a sparare la botta del 6 a 4. Per il Savona la nota positiva giunge dal secondo fallo grave di Washburn, ma Astarita, il protagonista di gara 2, non ha buona mira. Volarevic è grande a deviare la conclusione di Di Costanzo, poi Deni Fiorentini recupera palla in difesa. Sull’altro fronte lo imita Giorgetti che costringe al fallo grave Janovic e sono ancora le parate del numero 1 savonese a tenere in gara gli ospiti, su Giorgetti e Ivovic. Tempesti non è da meno e dice no a Deni Fiorentini. Tra falli e controfalli si arriva all’intervento falloso di Felugo su Michele Lapenna. Rigore, se ne incarica Goran Fiorentini: Savona a – 1 a 1’03″ dall’intervallo. “Dai ragazzi noi ci crediamo”, si alza l’urlo dei tifosi savonesi che forse non osavano nemmeno sperare davvero in una partita così lottata. Su azione di superiorità potrebbe arrivare il pari, ma Aicardi dalla sinistra non trova l’angolazione e centra il palo esterno. Metà partita e tutto è in discussione.
All’intervallo i tifosi biancorossi inscenano una coreografia diretta ai rivali con una serie di banconote di carta, alludendo all’uso che ne farebbe la società recchelina. Terminate le schermaglie sugli spalti, si riprende con entrambe le squadre gravate di dieci espulsioni, con tre uomini ciascuna a quota due falli. Dopo soli 35″ Figari infila in rete il + 2 per i padroni di casa e Tempesti si supera sulla staffilata di Rizzo. Palla ancora al Savona, espulsione di Figari ma il portiere di casa è ancora insuperabile. A 5’53″ dalla fine del tempo il boato del pubblico recchelino è la reazione per il + 3 marcato da Gitto, con la Rari in inferiorità per l’uscita forzata di Mistrangelo. 22″ dopo finisce la partita Washburn, al suo terzo fallo, ma la Carisa sembra pagare lo sforzo profuso nel secondo periodo e manca di lucidità. Sull’azione successiva va nel pozzetto Gitto e Mistrangelo ricorre al primo time-out. Goran Fiorentini si prende ancora l’incombenza del tiro ma non riesce ad imprimere la giusta forza. Gli arbitri sospendono il gioco, perché a causa dell’utilizzo dei fischietti da parte dei tifosi diventa impossibile per i giocatori distinguere i fischi arbitrali da quelli del pubblico. Alla ripresa la traversa nega alla Pro Recco l’allungo e a 3’30″ dalla fine del tempo anche Felugo esce per tre falli. Porzio può contare su una panchina lunga e i suoi tengono alla grande. Ancora traversa sulla stoccata di Di Costanzo, ma la Carisa non trova più soluzioni in fase offensiva. A 57″ dalla fine del tempo Mistrangelo viene mandato nel pozzetto e Porzio chiama a raccolta i suoi per istruirli su come sferrare il colpo del possibile ko. Il compito di metterlo a segno se lo prende Di Costanzo, con successo: il suo diagonale gonfia la rete. Con la forza della disperazione, a 9″ dall’ultima pausa, Goran Fiorentini tiene accesa la speranza del Savona. Ma per gli ospiti ora ci vorrebbe un quarto tempo come quello di quattro giorni fa e contro la Pro Recco difficilmente i miracoli si ripetono.
Deni Fiorentini arriva per primo sul pallone che apre la quarta frazione. Tempesti, però, non viene più intimorito dalle conclusioni dei biancorossi. La Rari Nantes sembra non averne più e i biancocelesti si limitano a gestire palla al limite dei 30 secondi. Trascorrono così rapidamente i primi quattro minuti, con un solo episodio contestato dai savonesi quando Aicardi viene fermato a centroboa. La squadra di Porzio addormenta la partita e a 3’55″ dalla fine un Giorgetti in serata di grazia si inventa la palombella che fa esplodere la tribuna, lasciandosi poi andare in una liberatoria esultanza. In tribuna gli animi si scaldano e c’è un colorito scambio di battute che vede coinvolto anche Sciacero, costretto a seguire la partita lontano dalla panchina. La Rari Nantes ormai non sa nemmeno sfruttare l’occasione con l’uomo in più e la sfida scorre senza più regalare emozioni. La Pro Recco fa accademia, il pubblico inizia a festeggiare. Non succede più nulla, si attende la sirena e parte il conto alla rovescia.
Alle 21,38 la Pro Recco è ancora campione d’Italia e nella piscina di Sori esplode la gioia di una tifoseria e di una cittadina che di vincere non si sono ancora stancate, soprattutto contro i rivali storici del Savona. Dopo il tradizionale tuffo in acqua per l’allenatore vincente c’è la premiazione, sulle più classiche note per questi momenti: “we are the champions”. E sono applausi per tutti, per le due società che, così come lo scorso anno, hanno fatto della Liguria il centro d’Italia della pallanuoto.
Il tabellino:
Ferla Pro Recco – Carisa Rari Nantes Savona 10 – 6
(Parziali: 4 – 3, 2 – 2, 3 – 1, 1 – 0)
Ferla Pro Recco: Tempesti, F. Lapenna, Figari 1, Washburn, Giorgetti 2, Felugo, Di Costanzo 2, Figlioli 1, Benedek 1, Zlokovic 1, Ivovic 1, Gitto 1, Pastorino. All. Giuseppe Porzio.
Carisa Rari Nantes Savona: Volarevic, Astarita, F. Mistrangelo, Giacoppo, Smith, Rizzo, Janovic 2, Fulcheris, M. Lapenna, D. Fiorentini, Aicardi, G. Fiorentini 4, Antona. All. Claudio Mistrangelo.
Arbitri: Massimiliano Caputi e Attilio Paoletti (Roma). Delegato Len: Picchetto.
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