Cronaca

Ospedale Recco, il Comitato: “Al Giro d’Italia nessuna protesta, in lutto per Weylandt”

Protesta ospedale recco

Recco. Agg. h.19. “Annulliamo tutto, davanti alla morte del giovane ciclista non esiste protesta che tenga”. Il Comitato contro la chiusura dell’ospedale di Recco, che per domani aveva programmato una “spettacolare” iniziativa per riaccendere i riflettori sulla chiusura del nosocomio, ha deciso di interrompere ogni forma di protesta.

“Eravamo in riunione per mettere a punto gli ultimi dettagli tecnici per domani – spiega Paola Del Guercio, portavoce del Comitato Le Pasionarie – quando abbiamo saputo della morte di Weylandt. A quel punto, di comune accordo, abbiamo deciso di rimandare tutto. Non ce la sentiamo, anzi, fosse per noi il Giro andrebbe chiuso, ma – conclude Del Guercio – non dipende da noi e come sempre, in questi casi, vale the show must go on”.

“Non bloccheremo il Giro”. Lo ha assicurato Paola Cassinelli Del Guercio, portavoce e storico membro del comitato “Le Pasionarie”, più di una volta alla ribalta delle cronache, nei mesi scorsi, per la sua attività di protesta contro la chiusura dell’ospedale di Recco, tra cui lo sciopero della fame.

“Domani non interromperemo, né rallenteremo l’attesa corsa ciclistica – spiega Del Guercio – sarebbe stupido bloccare un evento sportivo, ma – annuncia – ci faremo notare lo stesso, con un’iniziativa certo ‘spettacolare’ ma senza intralci per l’evento, e al contrario ben visibile, ‘pulita’, e in tema con la tappa del Giro d’Italia”.

Archiviato il blocco dei ciclisti, paventato nei giorni scorsi, il Comitato sfrutterà l’evento mediatico per riaccendere i riflettori sulla questione che più sta a cuore alle” pasionarie” di Recco e ai 1500 aderenti. “Quando abbiamo fatto lo sciopero della fame in pochissimo abbiamo raccolto 5 mila firme, qualche risultato lo abbiamo raggiunto – spiega ancora la Del Guercio – ma continueremo a protestare contro la chiusura e ogni occasione è buona per ribadire la necessità dell’ospedale”.

Nonostante dissidi interni che hanno portato una trentina di ex aderenti a fondare un nuovo Comitato “Vergogna”. “Ognuno è libero di fare quello che vuole, ma abbiamo due visioni differenti – sottolinea Del Guercio – loro accettano solo i residenti del Golo Paradiso, vogliono costituirsi associazione a tutti gli effetti e soprattutto intendono come unica via di protesta il ricorso al Tar. Noi, invece, che siamo il primo e originale comitato, vogliamo essere liberi, come siamo sempre stati, senza appoggi politici, né presidenti e strutture gerarchiche. Inoltre – conclude la Pasionaria – al contrario di qualcun’altro non chiediamo soldi, ognuno partecipa per sé”.

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