Regione. Stamani l’assessore alla Salute Claudio Montaldo insieme alla dirigenza della Asl 4, guidata dal direttore generale Paolo Cavagnaro, ha incontrato i consiglieri regionali di maggioranza del Tigullio per analizzare tutte le problematiche relative ai tre ospedali presenti nel Tigullio: Lavagna, Sestri Levante e Rapallo.
Dalla riunione è scaturita la decisione di trasferire a Rapallo due ortopedici dell’equipe del professor Federici che attualmente, dopo la chiusura di Recco, prestano servizio al nosocomio di Sampierdarena. Questa decisione dovrebbe costituire il primo passo per il trasferimento a Rapallo dell’intera unità operativa che da Recco è stata spostata a Sampierdarena dopo la chiusura del Sant’Antonio avvenuta il 23 marzo.
“Potenziare ortopedia a Rapallo come hanno promesso Montaldo e Cavagnaro – afferma Capurro – è il primo passo per assicurare la piena funzionalità dell’organico di ortopedia pubblica dell’ospedale”.
A tal proposito la prossima settimana si discuterà in consiglio regionale l’ordine del giorno presentato dai consiglieri di maggioranza del Tigullio e condiviso anche dagli altri gruppi consiliari.
“L’arrivo dei due dottori dell’equipe del prof. Federici che già operava efficacemente nel dismesso ospedale di Recco – afferma Chiesa – è sicuramente una notizia importante”.
L’impegno assunto da Montaldo arriva anche in seguito all’ordine del giorno proposto dai consiglieri regionali di maggioranza.
“Nella programmazione sanitaria regionale, approvata recentemente da questo Consiglio, l’ospedale di Rapallo doveva diventare, tra l’altro, – affermano Capurro e Chiesa – un centro di eccellenza dell’ortopedia e punto di riferimento per il territorio provinciale in grado di contribuire ad arrestare le fughe dei pazienti ortopedici liguri nei centri specialistici fuori regione che, solo nell’anno 2009, hanno inciso sulla spesa sanitaria per quasi 40 milioni di euro”.
Purtroppo è stata riscontrata una preoccupante inadeguatezza dell’organico dell’ortopedia dell’ospedale di Rapallo che non consente ad oggi l’utilizzazione delle sale operatorie nelle ore pomeridiane (se non una giornata la settimana); per assicurare la piena funzionalità del reparto di ortopedia, e quindi centrare gli obiettivi stabiliti dal “Piano regionale della sanità”, mancano almeno tre medici ortopedici ed il personale di riferimento.
“La decisione odierna – concludono Capurro e Chiesa – va nella direzione auspicata”.