“Noi tifiamo per la tua vita”: da Genova la campagna sicurezza sul lavoro in porto

Genova. “Noi tifiamo per la tua vita”. E’ questo lo slogan della campagna per la sicurezza sul lavoro che parte dal porto di Genova. E’ stata presentata nel pomeriggio a Palazzo San Giorgio ed è stata ideata dagli RLS di sito del porto di Genova e dall’Autorità Portuale, in collaborazione con la Asl 3 e con il patrocinio del Genoa.

“Siamo sempre presenti quando c’è da dare un contributo concreto al territorio – spiega Daniele Bruzzone, responsabile marketing Genoa – e soprattutto per sensibilizzare su argomenti così importanti e di strettissima attualità, come la sicurezza sul lavoro, ed evitare così incidenti che purtroppo accadono anche piuttosto regolarmente”.

Oggetto della campagna: i dispositivi di sicurezza individuale, ovvero elmetto, guanti scarpe antinfortunistica e giubbotti e che spesso vengono vissuti dagli stessi lavoratori come un intralcio ma che possono salvare la vita. Da lunedì i depliant, verranno distribuiti a tutti i lavoratori portuali.

“Il percorso di miglioramento in tema di sicurezza sul lavoro, a Genova è frutto di un accordo tra operatori pubblici e privati – ha comemntato il presidente dell’Autorità Portuale, Luigi Merlo – ed è un processo continuativo, perchè la prevenzione per ottenere in porto condizioni di sicurezza sempre migliori, non è mai abbastanza”.

Sono stati presentati anche i video sulla safety che sono visibili sul nuovo sito dell’Autorità Portuale all’indirizzo www.porto.genova.it nella sezione web tv, tradotti e pubblicati grazie alle americane OSHA (Occupational Safety and Health Administration) e NMSA (National Maritime Safety Association).

I video sono i primi di una serie che comprende, oltre al settore della movimentazione dei contenitori, anche l’attività di sbarco di merce varia e le operazioni di riparazione ed allestimento delle navi.

Si tratta di supporti multimediali che l’Autorità Portuale utilizza in occasione dei corsi obbligatori dedicati ai lavoratori di nuova assunzione delle imprese portuali. Essi rappresentano alcuni casi di infortuni con esito mortale realmente accaduti nei porti degli Stati Uniti. I casi sono relativi alle più frequenti tipologie di incidente, come per esempio il rischio di interazione uomo a terra/mezzo, presente in due filmati che illustrano la dinamica di due eventi distinti ma simili nella dinamica. Una lavoratrice a piedi uccisa da un carrello in fase di retromarcia e un lavoratore a piedi ucciso da un semirimorchio trainato da motrice durante l’inversione del mezzo. Gli altri due filmati si riferiscono ad eventi riguardanti la manovra in retromarcia di un semirimorchio eseguita con modalità non corretta e senza l’uso della cintura di sicurezza e la caduta di un contenitore dalla nave sulla banchina sottostante. In ogni filmato vengono indicate anche le possibili misure di prevenzione.

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