Genova. Sono spezzate da un nodo in gola le parole di Dario Cataldo, mentre ricorda il compagno di squadra Wouter Weylandt, proprio alla partenza di quella che sarà la quarta tappa di questo Giro d’Italia segnato dal lutto.
“Lo spettacolo si è fermato, ma come ha chiesto il papà di Wouter la corsa partirà lo stesso e noi renderemo omaggio a lui. Lo conosceva tutto il gruppo e come squadra lo conoscevamo molto bene – racconta commosso Cataldo – Al momento della caduta era un po’ indietro rispetto a noi e non so di preciso come sia stata la dinamica dell’incidente. Quello che posso dire è che cadute di questo genere accadono frequentemente e se ne verificheranno ancora anche nel corso di questo giro”.
Il corridore ha spiegato che non sono infrequenti cadute similari a quella di Weylandt, ma che solitamente non hanno il tragico epilogo di quella di ieri, avvenuta durante la terza tappa del giro, sul Passo del Bocco, a poco più di venti chilometri dal traguardo di Rapallo. “E’ stata la tragica fatalità di aver battuto la testa a portare via Wouter. Non doveva andare così – conclude il compagno di squadra del ciclista belga – Lo ricorderemo sempre come un grande corridore e un grande ragazzo”.
Alberto Maria Vedova – Jenny Sanguineti