Chiavari. “Fermo restando che è necessario fare di tutto per salvare l’azienda e preservare i lavoratori, sul trasferimento Lames si potevano trovare strade alternative a quelle fin’ora indicate”. Alessandro Monti, consigliere comunale a Chiavari per la Lista Partecip@attiva, non cela le perplessità anche alla luce dell’incontro di oggi tra Regione, Comune, azienda e sindacati.
“Bene il trasferimento – spiega Monti – togliere un fabbrica è sempre un risultato positivo dal punto di vista ambientale, ma ciò non toglie che vada approntato un progetto urbanistico chiaro e in linea con le esigenze del territorio”. Un passo che secondo l’associazione non è stato fatto. “Ad oggi abbiamo solo la proposta di Lames e le successive, e altrettanto improvvise, richieste del Comune per la firma dell’accordo” chiarisce Monti sottolineando da una parte la debolezza della Regione, dall’altra le idee confuse dell’amministrazione chiavarese. “Possibile che l’unico modo per procurare a Lames i 16 milioni di euro per la costruzione del nuovo stabilimento sia sia costruire appartamenti per un valore immobiliare di circa 70 milioni di euro, in un momento in cui il mercato immobiliare a Chiavari ristagna” è la domanda alla base delle proteste di cui il consigliere è portavoce.
“Senza contare la proposta di una scuola per l’infanzia, di cui non si sente la necessità, o dell’asilo nido, che andrebbe invece incontro alle esigenze del territorio, se fosse pubblico, ma su cui avanziamo dei dubbi date le casse vuote del Comune”. Un altro punto su cui Partecip@attiva chiede chiarezza è l’operazione immobiliare successiva al trasferimento: “se Lames ha già pronto un acquirente per l’area di Sampierdicanne, vorremmo sapere chi è, in modo da scacciare i dubbi su un’operazione al buio, così come sarebbe opportuno che ci informassero sul perchè la stesura del progetto è stata affidata al figlio del sindaco Agostino”.
Dopo i toni minacciosi dei giorni scorsi, l’azienda oggi ha ribadito che la quota di appartamenti può essere ridotta, come richiesto da Agostino. “La riduzione da 300 a 250 degli appartamenti è veramente irrisoria, e non si capisce perchè gli appartamenti per l’edilizia popolare siano ridotti drasticamente. Il punto – sottolinea Monti – è che da una parte Lames vuole ottenere il via libera dal consiglio comunale sul cambio di destinazione d’uso del terreno per porcedere alla vendita entro maggio, dall’altra abbiamo un sindaco che procede senza discussione in assemblea e senza coinvolgere il quartiere su una scelta così importante. Confidiamo – conclude il consigliere – che almeno su questa partita Agostino sia esigente e pensi alle reali esigenze del territorio”.
Anche dal consigliere regionale, Giacomo Conti, insieme alla soddisfazione per i segnali positivi nello sblocco del trasferimeno, arrivano i moniti sul futuro dell’area: “Mi auguro – fa sapere Conti – che l’operazione di riconversione del quartiere di Sampiedicanne non si trasformi in una brutta operazione immobiliare”. Di qui il rilancio della proposta di legge regionale per la salvaguardia delle aree industriali: “E’ più che mai necessario e urgente – conclude Conti – andare a vincolare le aree industriali liguri per salvaguardare le attività produttive e normare quelle situazioni di trasferimenti locali come quello della Lames”.