Genova. “Radici, senso e percorsi del nostro welfare nelle politiche per l’infanzia. Dalla chiusura dell’IPPAI di Genova ai giorni nostri”, è il titolo del convegno che l’ordine professionale degli assistenti sociali della Liguria, in collaborazione con la Provincia di Genova, ha organizzato per mercoledì 4 maggio alla Sala Sivori di salita Santa Caterina.
Il convegno verte sull’ex Istituto per l’infanzia abbandonata (IPPAI), un’importante realtà genovese operante nel settore minorile prima delle grandi riforme culturali e legislative degli anni’70, la cui chiusura segnò una svolta decisiva nelle politiche sociali minorili.
“A distanza di ormai trent’anni – spiega la presidente dell’ordine degli assistenti sociali della Regione Liguria Cristina Lodi – ci si interroga sul significato di quella ed altre analoghe scelte e sulla loro attualità. Lo scenario odierno, infatti, sta prospettando il rischio di possibili involuzioni rispetto alle importanti conquiste attuate in quell’epoca di grande fermento sociale e culturale. Affinché ciò non vada dimenticato e con l’intento di prospettare alternative sostenibili e aggiornate alla pur difficile realtà attuale, sarà avviato un confronto tra diverse generazioni di operatori sociali”.
Presenzieranno al convegno figure fondamentali per quegli anni, che porteranno la loro preziosa testimonianza ed esperienza, affiancate a giovani professionisti e studenti, ripercorrendo insieme le tappe fondamentali delle politiche minorili e cercando stimoli per una prospettiva futura significativa, a dispetto delle attuali difficoltà del nostro welfare state.
Al convegno si accompagnerà una mostra fotografica ed una di documenti ed oggetti ottocenteschi conservati presso l’archivio storico dell’ex IPPAI.
“In questi giorni – aferma Lodi – in cui la nostra professione a Genova perde un corso di laurea, conquistato con il lavoro di molti professionisti, professionisti che hanno creduto nell’alta formazione e nel proprio lavoro, non posso che esprimere da una parte il mio enorme dispiacere per questo passo indietro ma anche la determinazione con cui continueremo a lavorare per riaffermare il nostro percorso di studi insieme non solo ai professionisti liguri ma agli studenti il cui percorso universitario è anche una nostra responsabilità. Arrabbiati molto ma arresi mai!”.