Genova. I genitori della scuola elementare Garaventa stanno protestando davanti alla direzione scolastica genovese, in via Assarotti. “Abbiamo iniziato una raccolta di firme per chiedere al quartiere che cosa pensasse del fatto che il Provveditorato comunicasse ufficialmente il passaggio di una prima elementare da tempo pieno a tempo normale. Il quartiere ha risposto con 2333 firme, che consegneremo oggi al direttore generale del Provveditorato, chiedendo che questo tempo pieno venga mantenuto”. A parlare è Barbara Ghiara, rappresentante del comitato genitori della scuola di piazza San Giorgio.
“Noi chiediamo il mantenimento del tempo pieno per rispettare una modalità della scuola, che ha fatto del modello didattico unico e altamente culturale il suo vanto negli anni. La Garaventa, infatti, al di là delle presenze di culture, etnie e modelli sociali completamenti diversi è riuscita a creare negli anni un modello didattico unico, insegnando ai bambini che tutti sono uguali, ossia che non esistono cittadini di serie A e di serie B – continua Ghiara – La scuola è estremamente protetta dal quartiere, che ha bisogno che non venga alterato questo sottile equilibrio tra chi vive e lavora nel centro storico e chi soltanto lo frequenta. Toccando la scuola si va a toccare il cuore del centro storico, la nostra unica struttura scolastica in quella zona”.
“Senza contare il disagio per i genitori che hanno iscritto i figli alla Garaventa con la certezza che iniziasse un tempo pieno continuativo per cinque anni. Si creerebbe un precedente pericolosissimo perché il Provveditorato dice che il modello didattico applicato in prima elementare va seguito per i 5 anni successivi – conclude la rappresentante dei genitori – Questa sarebbe di fatto la prima scuola in Italia in cui viene interrotto un tempo pieno in corso. Un fatto che rischierebbe di penalizzare anche la scuola media che si trova nello stesso edificio. I bambini che entrano alla Garaventa, infatti, di solito completano qui il loro percorso di studi fino alla terza media, ma se il tempo pieno non rimarrà i genitori iscriveranno i propri figli altrove e rischieranno di chiudere entrambe le strutture, sia le elementari che le medie”.
Jenny Sanguineti – Alberto Maria Vedova