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Genova, la provincia decide di non vietare il burqua in pubblico

burqua

Genova. “La vera battaglia per la dignità delle donne sono le manifestazioni di piazza contro ‘comportamenti di alte cariche dello Stato lesive della dignità delle donne’, mentre la lotta all’imposizione del burqa, che è certamente uno strumento di controllo del corpo delle donne non si può risolvere dall’alto con leggi, che comunque in Italia per ora non ci sono, ma va condotta attraverso un processo di evoluzione civile”. A parlare è la vice presidente della giunta provinciale Marina Dondero, dopo che la provincia ha votato no al divieto di indossare il burqa in pubblico.

Una specifica mozione presentata dall’opposizione di centro destra, infatti, è stata bocciata con 18 voti contrari (maggioranza) e 8 voti favorevoli (opposizione e Idv). La mozione era stata presentata dai consiglieri Pernigotti (Lista Biasotti) e Bianchini (Pdl) e in essa si chiedeva al presidente Alessandro Repetto e alla Giunta di “adottare provvedimenti di sensibilizzazione dei comuni del territorio contro la diffusione nei luoghi pubblici del burqa, la veste islamica che copre interamente il viso e il corpo delle donne”.

Due le motivazioni della mozione: “Evitare che le conquiste sociali in materia di dignità della donna vengano rese vane a seguito di usi, costumi e tradizioni che confliggono con il nostro modus vivendi” e “rendere possibile l’identificazione delle persone da parte delle forze di sicurezza”. L’Idv ha votato a favore sostenendo che “i nuovi cittadini italiani devono adeguarsi alle leggi del Paese in cui vivono, e che impedire l’uso del burqa non rappresenta alcuna discriminazione”.

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