Genova. La motonave Excelsior, partita ieri sera da Lampedusa con 1.300 profughi a bordo, arriverà a Genova mercoledì e non, come invece inizialmente preannunciato, tra stasera e domani. In Comune è in corso una riunione operativa per organizzare l’accoglienza, anche con Croce rossa e Protezione civile regionale.
La nave, che aveva raggiunto il capoluogo ligure il 13 maggio scorso con a bordo 524 migranti, sta compiendo lo stesso itinerario di alcuni giorni fa: Cagliari, Napoli e infine Genova.
In questa seconda tornata sono attesi una cinquantina di profughi che chiederanno asilo politico e saranno destinati a restare in Liguria.
Nel frattempo la Regione lancia un appello a Enti e alle comunità locali affinché si rendano disponibili ad accogliere, nelle strutture sul territorio, una nuova tornata di profughi in arrivo dal centro Africa: “La crescente difficoltà ad assorbire i flussi in arrivo, a causa delle mancate autorizzazioni nazionali a procedere con le ristrutturazioni dei siti di accoglienza” ha detto l’assessore regionale alle politiche sociali e coordinatrice del piano profughi per la Liguria, Lorena Rambaudi.
“Nonostante le nostre ripetute denunce – dice l’assessore Rambaudi – il Ministero non ci ha ancora riconosciuto la realtà di Ventimiglia e ha fissato in 1.300 la quota dei profughi per la Liguria. Già ora in questa prima fase di accoglienza iniziamo ad accusare pesanti difficoltà, sia per le comunicazioni poco tempestive che rendono difficile l’organizzazione, sia per la difficoltà ad individuare nuovo siti di accoglienza”.
E proprio oggi in Regione si è svolta una riunione organizzativa per rafforzare la struttura operativa delegata ad occuparsi del piano profughi e composta dalla protezione civile regionale, dai servizi sociali, dal dipartimento immigrazione e dai servizi sanitari “perché – ha concluso Rambuadi – gli arrivi dei profughi ci pongono di fronte a nuove esigenze, anche di tipo burocratico, per i richiedenti asilo”.