Genova. “Le tre scuole medie statali sperimentali di Genova, Milano e Firenze spariranno: il Ministro Gelmini sembra che non intenda firmare il decreto per la sperimentazone. Facciamo sentire la nostra voce. L’appuntamento è per domani, nella sala del consiglio comunale di Genova”.
L’appello arriva dal gruppo Facebook Amici della Scuola Media Statale Don Milani, ma fuori e dentro la rete, ha preso forma una forte protesta contro “la normalizzazione” già da alcuni giorni. Da quando, cioè, tra venerdì e sabato si è diffusa la notizia secondo cui il ministro dell’Istruzione, Maria Stella Gelmini, non avrebbe firmato il decreto per la sperimentazione, mettendo così a rischio la natura stessa dell’istituto genovese.
“Il rischio – spiega il preside Paolo Cortigiani – è proprio quello diventare una scuola normale. Dopo che, da almeno cinque anni, oltre ad offrire una formazione innovativa a più di 300 famiglie e a scegliere il corpo docenti in base al curriculum, la Don Milani è diventata la maggiore agenzia di formazione del personale docente attraverso corsi e seminari organizzati nella nostra scuola per gli insegnanti del territorio”.
Il paventato “affossamento” della Don Milani non ha lasciato indifferenti né i soggetti direttamente coinvolti, genitori, alunni, ex studenti e professori, né le istituzioni locali. Oltre alla minaccia del sindaco Marta Vincenzi: “Scenderemo in piazza per difendere un punto di eccellenza dell’istruzione pubblica”, il presidente della Regione, Claudio Burlando ha scritto una lettera di sollecitazione al ministro Gelmini, mentre a Roma, l’onorevole Sabina Rossa ha preannunciato un’interrogazione parlamentare.
“Una solidarietà del genere non era scontata – continua il preside – a livello locale si è sviluppato subito un grande interesse, ci auguriamo che riesca a influenzare le decisioni ministeriali”. I tempi sono strettissimi, la prima stesura dell’organico è stata già chiusa e “se il decreto dovesse arrivare, l’organico aggiuntivo verrà dato comunque ad agosto, con un danno notevole rispetto agli anni precedenti. Senza contare – sottolinea Cortigiani – che i genitori così come i ragazzi, a giugno non sanno ancora che tipo di scuola avranno. I neo iscritti possono ancora spostarsi in altre scuole, ma il problema più grave resta per tutti gli altri”.
La mancata firma non ha quindi colto di sorpresa solo il preside e i docenti che ai primi di maggio avevano ricevuto da Roma rassicurazioni e la bozza del decreto per raccogliere “osservazioni e migliorie”, ma anche i genitori che sono già sul piede di guerra.
Domani il consiglio comunale affronterà la questione Don Milani alle 15 in Aula Rossa, come annunciato dalla sindaco Vincenzi. “Sarà presentato un ordine del giorno in cui si impegna sindaco e giunta di chiedere la firma del ministro Gelmini – conclude il preside Cortigiani – andremo in massa. Credo che l’Aula Rossa avrà problemi di spazio”.