Economia

Genova, Assimil: “Mattone sicuro e redditizio anche in tempo di crisi”

mirco minetti assimil

Genova. “Tornare al mattone”, o all’inglese “Back to Brick”: l’invito arriva direttamente da Assimil, l’ Associazione per lo Studio e l’Informazione sui Mercati Immobiliari Locali, che oggi in un apposito seminario in collaborazione con la Camera di Commercio genovese ha presentato il XIV rapporto sul mercato immobiliare di Genova e del Tigullio.

Partendo dal dato principe, ovvero che la crisi finanziaria si sia riverberata sul mercato immobiliare come un tzunami, secondo Mirco Minetti, vicepresidente Assimil, “anche quello genovese non fa eccezione, anche se stiamo assistendo a un sostanziale assestamento del mercato”. L’associazione fotografa una “flessione del valore medio di vendita, in generale, dall’immobile di minor pregio a quello di massimo, ovviamente – sottolinea Minetti – sono più numerose le transazioni per gli appartamenti così detti medio popolari”.

“Questo significa che se di tsunami parliamo – dice ancora Minetti – le onde nel mercato immobiliare ci sono ancora, ma si stanno abbassando”. Secondo il rapporto Assimil i valori medi di vendita hanno avuto una flessione contenuta, intorno all’1,6 – 1,8%, con percentuale simili anche per quanto riguarda le due riviere e le locazioni, dove vediamo un ulteriore segnale positivo: il tempo di permenenza sul mercato del mobile di locazione – spiega il vicepresidente – sta diminuendo”.

Fatto il parametro a 10 anni, l’immobile, superando di molto altri investimenti “volatili”, ha reso intorno al 5%, “nonostante la crisi più pesante dopo quella del 1929”. Secondo Minetti, cioè, il mattone conserva sempre il suo “appeal”.

“L’immobile si conferma un bene-rifugio di assoluta sicurezza ed è percepito come tale. Tanto è vero che il mercato è ingessato perchè sotto certi livelli il venditore non vende”.

Quanto alle potenzialità d’investimento sotto la Lanterna, “Genova è un mercato particolare: ha all’interno degli stessi quartieri variazioni evidenti”. Esempio principale: il centro storico, diviso tra vicoli sconosciuti e palazzi di pregio. “Qui non si parla di zona, ma di qualità dell’immobile, cioè di posizione, di buona manutenzione e di caratteristiche che combacino con le esigenze abitative. Per fare un semplice esempiO – conclude Minetti -un grosso appartamento in un quartiere medio popolare non sarà vendibile facilmente, uno di piccola metratura si”.

Alberto Maria Vedova – Tamara Turatti

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