Gaslini, quattro giorni per fare il punto sul trapianto di midollo osseo in pediatria

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Parte questa sera la sessione inaugurale del 3° corso “Third training course for paediatricians and paediatric nurses on HSCT in children and adolescents” organizzato dal prof Giorgio Dini, Direttore del Dipartimento Ematologia e Oncologia dell’Istituto G. Gaslini attraverso il Centro Internazione di Studi e Formazione Germana Gaslini (CISEF), che ha sede nella Badia Benedettina della Castagna di Genova Quarto.

Parteciperanno circa 150 tra docenti, giovani medici e infermieri, provenienti da 24 paesi del mondo. Aprirà i lavori la testimonianza di DS, studentessa di Bucarest di 24 anni, sottoposta nel 2005 a trapianto di midollo osseo per un linfoma.
“Per quattro giorni tutti i maggiori esperti mondiali di trapianto di midollo osseo si riuniscono Genova – spiega il prof G. Dini, Direttore del Dipartimento Ematologia – l’obiettivo finale è quello di dar vita a programmi istituzionali di formazione nei centri stranieri affinché i malati possano essere curati al meglio nel Paese di provenienza. Occorre, pertanto, che i Centri di eccellenza come il Gaslini siano in grado di offrire il miglior trattamento disponibile a chi proviene da Paesi in via di sviluppo e, contemporaneamente, formino medici, infermiere e biologi di questi stessi Paesi, per trasmettere le competenze che renderanno possibile per domani un trattamento adeguato in tutti i Paesi”.

Sono ormai finiti i viaggi della speranza fuori dall’Italia per curare i bambini colpiti da tumore; in costante riduzione anche le migrazioni sanitarie da Sud a Nord. Ora si assiste al fenomeno opposto: il 10% dei piccoli pazienti oncologici infatti arriva dall’estero negli ospedali italiani, un malato su 10 è straniero.

“L’Istituto G. Gaslini dalla fine degli anni Settanta ha iniziato un percorso nella ricerca, nell’assistenza e nella formazione, nel settore del trattamento dei bambini con leucemia e tumori provenienti da Paesi in via di sviluppo – spiega il prof. Dini – ciò comporta diversi problemi organizzativi. Arrivano al Gaslini pazienti oncologici da Romania, ex Unione Sovietica e Venezuela con copertura economica garantita dai Paesi di Provenienza o da Associazioni; mentre almeno 10 pazienti all’anno arrivano da Paesi in via di sviluppo come Albania, Croazia, Bulgaria, Pakistan, Cuba, Santo Domingo, Cile e Ecuador, in aiuto dei quali spesso intervengono la Regione Liguria, il Ministero degli Interni e la Fondazione Gerolamo Gaslini”.

La collaborazione con i medici curanti del Paese di provenienza è fondamentale per poter avere informazioni dettagliate e selezionare accuratamente i pazienti. Non solo. “Diventa essenziale anche il ruolo del mediatore culturale, delle Associazioni non profit e del Servizio Socio-Sanitario – continua Dini – il Gaslini sta lavorando da anni in questo senso: ha iniziato nel 1991 un programma di Formazione per giovani medici e infermiere, impegnati nel trapianto di midollo osseo in Pediatria, provenienti da tutto il mondo”.

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