Genova. “Il Popolo delle Libertà rifiuta ogni strumentalizzazione ideologica sulla pelle dei lavoratori, a partire da quelle contrapposizioni interne alle forze politiche e al sindacato che in questi anni hanno generato immobilismo e bloccato i necessari investimenti sulla cantieristica. Solidarietà nei confronti di tutti i lavoratori, concretezza e ferma difesa del nostro patrimonio industriale: queste le linee sulle quali il PdL continuerà ad operare con coerenza e decisione, come ha dimostrato fin dall’insorgere di questa fase di emergenza”.
E’ uno dei passaggi della nota ufficiale che hanno diffuso gli esponenti liguri del PdL (Michele Scandroglio, Coordinatore Regionale PdL Liguria; Gino Garibaldi, Consigliere Regionale e Responsabile Lavoro PdL; Luigi Morgillo, Consigliere Regionale nella veste di Consigliere spezzino e Vice Presidente Consiglio Regionale; Renata Olivieri,Responsabile Politiche Economiche PdL e i Sindaci Claudio Muzio di Casarza Ligure e Claudio Magro di Moneglia) sulla vicenda Fincantieri.
Sono “emersi alcuni fatti che fanno pensare ad una politica tesa più ad una azione di contrasto al Governo che non alla soluzione dei problemi dei lavoratori che esigono al contrario una forte coesione sul territorio”. E’ quanto sostiene il documento “tra elementi di incertezza e forti preoccupazioni. Il PdL, senza se e senza ma, è sceso in campo prima di tutti a difendere la cantieristica ligure, la sua specificità e la sua competenza”, è scritto nel documento, come testimoniano “i presidi di Riva Trigoso e di Sestri Levante che hanno visto Parlamentari, Consiglieri Regionali, Consiglieri Comunali e Sindaci davanti alle fabbriche mettendoci la faccia”.
Però, “abbiamo registrato una impostazione del piano dell’azienda, così come riferito dai mezzi di stampa e dalle cronache di questi ultimi giorni, molto preoccupante”, con aspetti “contraddittori: in più occasioni Fincantieri, nelle sedi Parlamentari competenti, ha riferito l’impegno a non chiudere nessun cantiere; in occasione del convegno del 13 maggio presso Palazzo Tursi abbiamo preso conoscenza di una formale comunicazione dell’Azienda che, esprimendo il consenso all’avvio delle procedure relative al ribaltamento a mare (Accordo di Programma) di fatto non lasciava intravedere ipotesi di chiusura del cantiere di Sestri Ponente; ad oggi questo piano non è stato letto da nessuno, i sindacati non ne sarebbero in possesso, e neppure sembra pervenuto all’ Assessore Regionale allo Sviluppo Economico e tantomeno al Presidente della Regione; la mancata adesione da parte della Regione Liguria alle nostre reiterate richieste di un tavolo regionale sul tema Fincantieri Liguria, adesione pervenuta solo in questi ultimi giorni”.