Cronaca

Fincantieri: Lega e Sel chiedono la testa di Bono, Pdl nicchia

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Genova. “In questo momento è necessaria la massima coesione e che non si giochi sulle spalle dei lavoratori”. E’ il commento del capogruppo Lega Nord in Regione Edoardo Rixi sulla questione Fincantieri.

Mentre la seduta del consiglio regionale di questa mattina è stata sospesa per consentire ai consiglieri di raggiungere il corteo e unirsi ai lavoratori, Rixi commenta: “Sono stufo di vedere il teatrino della politica sulle spalle dei lavoratori, c’è chi dialoga con l’amministratore delegato e poi si vende alle mediazioni. La posizione deve essere chiara: chi sta con Bono e chi non ci sta. Noi chiediamo che si mantengano gli attuali livelli occupazionali in Liguria. Umberto Bossi, un anno fa, a Sestri Ponente, si è preso un impegno: i cantieri messi in discussione in questi giorni non si toccano. E’ questa la linea politica da portare avanti”.

“Ieri sera – prosegue Rixi – c’è stato un vertice sui cantieri navali con il vicepresidente Rosi Mauro, sottosegretario Belsito e tutti i segretari proviciali della Lega Nord. Il discorso è chiaro: preservare i due cantieri navali e garantire i livelli occupazionali. Fincantieri questo deve mantenere, se non ci riesce non è in grado di fare un piano industriale, nonostante gli aiuti del Governo, per esempio i 70 milioni di euro per il ribaltamento a mare”.

“Se il piano non viene ritirato per noi è inaccettabile. Oggi ci saranno colloqui a Roma tra Belsito e Tremonti, per cercare una soluzione e il ritiro del piano”.

Molto critica la posizione di Matteo Rossi, consigliere regionale Sel, sull’attuale situazione di Fincantieri. “In effetti quello presentato dall’azienda non è un piano accettabile e credo che Bono non si possa definire un amministratore delegato, ma un liquidatore – dichiara Rossi – per questo credo che sia giusta la presa di coscienza del consiglio regionale di riaggiornarsi al pomeriggio e di andare a sostenere la battaglia dei lavoratori. Noi li raggiungeremo per combattere insieme a loro per difendere l’occupazione e rilanciare il settore della cantieristica”.

E colpo di scena; per una volta Rossi si trova d’accordo con la Lega Nord, anche se poi non tardano le critiche. “Anche noi come loro chiediamo la testa di Bono, però bisognerebbe che la Lega, essendo una forza di Governo, incidesse un po’ di più a Roma, invece non è così. Fino a due anni fa continuavano a lanciare l’idea che in Italia non ci fossero problemi, che bisognava essere ottimisti e non hanno affrontato le criticità. Oggi i nodi vengono al pettine”.

“Non sa da che parte rema la Lega Nord, noi siamo al governo insieme, i ministri sono quelli della nostra coalizione e Bono è stato nominato amministratore delegato dal governo di centro destra”. Commenta Luigi Morgillo, vice presidente consiglio regionale.

“Credo che se Bono ha fatto questo piano industriale lo ha fatto sulle indicazioni che gli sono state date dal governo. Ora se il governo dirà che questo piano non va bene così perché lòe ricadute economiche e sociali non sono sostenibili, penso che Bono sia diposnibile a modificarlo”.

“Non voglio difendere nessuno – conclude Morgillo – ma neanche cercare capri espiatori per una questione così delicata che va oltre i confini della Liguria e del nostro Paese, perché la crisi della cantieristica è internazionale”.

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