Genova. “Le parole del sottosegretario leghista Francesco Belsito sono demagogiche. In un momento così delicato, alla vigilia del tavolo a Roma il tre giugno, e con lo sforzo tra Burlando, Vincenzi, Repetto di individuare una unica direttiva per difendere il territorio, parlare di azzeramento del management di Fincantieri è strumentale, ha solo fini elettorali”.
Lo ha detto il presidente del consiglio provinciale Alfonso Gioia. “In questo momento – spiega Gioia – se davvero fosse azzerato il management della Fincantieri verrebbe a mancare un interlocutore al tavolo e questo non farebbe l’interesse degli attori principali, cioé i lavoratori, né dei cantieri liguri”.
“Invece di sparigliare le carte, è necessario arrivare al 3 giugno con una unità di intenti. Belsito fa parte del consiglio di amministrazione di Fincantieri, chiede dunque l’azzeramento di se stesso?. Al contrario, dovrebbe chiedere a se stesso e al Governo di cui fa parte cosa accade se perdiamo la cantieristica, non solo sul nostro territorio, ma in tutta Italia”.
“Sono pienamente fiducioso sul risultato dell’incontro del 3 giugno. Non so immaginarmi la perdita di posti di lavoro per 1.500 persone”.
“La Fincantieri – ha aggiunto Gioia – non è un’azienda privata, né possiamo fare come con l’Alitalia. Qui non si tratta soltanto di difendere seicento o settecento posti di lavoro, qui si tratta di un problema sociale, considerando inoltre che la maggior parte dell’indotto é svolto da extracomunitari. Ora non è il momento di portare avanti una politica partitica, ma di lavorare tutti insieme per preservare posti di lavoro. Torno a ripetere, dunque, che occorre che lo Stato vari una politica industriale”.