Regione. “Dal Governo mezzo passo indietro, ma non è sufficiente. Si dica chiaramente che il piano sarà cestinato, e soprattutto che la cantieristica è un settore strategico di questo Paese. Altrimenti appare evidente la strumentalità delle dichiarazioni, la volontà di usare le situazioni di crisi per distruggere i diritti del lavoro”. Giacomo Conti, consigliere regionale Federazione della Sinistra, chiede che il piano industriale di Fincantieri venga cancellato.
“Governo e azienda – aggiunge Conti – a seguito delle lotte dei lavoratori e del consenso sociale vastissimo alla loro mobilitazione, hanno fatto un mezzo passo indietro. Ma senza una cancellazione del piano appare evidente la strumentalità delle dichiarazioni, la volontà di usare le situazioni di crisi per distruggere i diritti del lavoro, come fa Sacconi collegando a Fincantieri il modello Pomigliano”.
Non mancano le accuse ai vertici dell’azienda: “La direzione non è interessata allo sviluppo della navalmeccanica, preferisce smantellare posti di lavoro in nome del mercato. E il Governo, sino ad oggi, gli ha fatto sponda”. Di qui le richieste di “rilancio su un’idea strategica di politica industriale sulla navalmeccanica. Altrimenti – conclude Conti – saranno solo altre ricette inaccettabili, perché sposteranno il problema da un cantiere all’altro”.