Cronaca

Don Seppia: ridimensionate le accuse, ma emergono nuove testimonianze

Don Seppia

Sestri P. È terminato dopo 5 ore l’interrogatorio a Don Riccardo Seppia tenuto dal pubblico ministero Stefano Puppo nel carcere di Marassi.  “Ha ridimensionato le accuse che gli vengono mosse in merito alla cessione di sostanze stupefacenti e ha ribadito di non avere mai avuto rapporti sessuali con minori”- ha affermato il legale difensore del sacerdote, avvocato Paolo Bonanni. “Anche l’episodio del bacio al chierichetto – ha spiegato il legale – è stato ampiamente ridimensionato, e non solo per le dichiarazioni di don Seppia”.

Il parroco, arrestato a Sestri Ponente con l’accusa di pedofilia e cessione di stupefacenti e indagato per un giro di prostituzione minorile,  ieri aveva dichiarato di essere sieropositivo. Gli inquirenti stanno ora cercando di appurare se il parroco abbia avuto rapporti sessuali e se eventualmente questi siano stati o meno protetti. Il difensore del sacerdote, avvocato Paolo Bonanni, non ha rilasciato commenti al riguardo.

Nei prossimi giorni, invece, sarà trasferito nel penitenziario di Sanremo. Una decisione che rispetta la richiesta del prete, impaurito dopo le minacce e gli insulti ricevuti in cella.

Intanto sembrano sempre più incredibili i retroscena che emergono da alcune testimonianze degli abitanti di Sestri Ponente sulla vicenda.

“E’ una cosa incredibile. Mi sembrava un bravo sacerdote. Ora mi chiedo cosa sarebbe potuto succedere se mio figlio avesse dato seguito a quei contatti”. Queste le testimonianze di un padre di una delle potenziali vittime di don Seppia raccolte dal settimanale Gente. “Io e mia moglie non ci siamo accorti di nulla finché i carabinieri non hanno bussato alla nostra porta, dopo l’arresto – ha spiegato il genitore – Per fortuna il nostro è un ragazzo sveglio e non ha mai risposto a quell’uomo, che insisteva via sms perché andasse a confessarsi. Ha capito da solo che c’era qualcosa di strano”.

“Che don Seppia fosse gay, che amasse andare a ballare nei club per omosessuali a Sampierdarena e che rincasasse a volte accompagnato, si sapeva – conferma Alessandra, parrucchiera -. Però che avesse attenzioni morbose per i bambini, quello no. Mio figlio ha 6 anni, andava a giocare con gli altri bambini della parrocchia. Pensarci adesso mi fa venire la pelle d’oca. Dovrebbero darlo in mano alle mamme, avrebbe quel che si merita. D’altra parte, però, in molti avevano ritirato i figli dall’ oratorio. La verità è che era un gran rompiscatole, fiscale sulla frequenza delle messe. Era cupo, mai un sorriso: uno a cui non piaceva fare il prete”. Lo sconcerto è ancora più forte tra chi frequenta la chiesa.

“Faccio la catechista e non mi sono accorta di nulla – racconta una donna -. Mi sento presa in giro come persona e offesa come volontaria. Mai un sospetto? Cosa facesse le mattine che non c’era, come mai in chiesa comparisse solo al pomeriggio, ho sempre pensato fossero affari suoi, conclude la catechista”.

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