Economia

Concessioni demaniali, Anci Liguria: “No al diritto di superficie”

vincenzi

Genova. “Noi siamo contro il diritto di superficie”. Marta Vincenzi ribadisce la posizione di Anci Liguria: l’art 3 del decreto 70, meglio conosciuto come la normativa sulle disposizioni per i diritti di superficie ad imprese turistico-balneari, deve essere modificato in alcuni punti fondamentali.

“Come Anci Liguria abbiamo inviato ad Anci nazionale un documento condiviso in cui chiediamo le modifiche al decreto nel suo passaggio a legge- spiega Vincenzi – perchè anche se con il passare dei giorni, tra la prima proposta che indicava 90 anni di tempo per le concessioni balneari, una vera e propria privatizzazione alla successiva riduzione a 20 anni, la sostanza non cambia”.

Secondo Anci Liguria infatti “non è un problema di anni, venti o trenta non importa, è necessario però che siano davvero concessioni, altrimenti si toglie ai Comuni la possibilità di incidere sulla qualità ambientale e si rischia di mettere l’interesse pubblico al di sotto di quello privato”.

Il decreto 70 e l’articolo 3 in particolare dapprima è stato al centro di immediate polemiche da parte degli ambientalisti, ma dopo, con le modifiche chieste dallo stesso presidente della Reppublica, ha scontentato gli stessi imprenditori balneari che dopo l’esultanza della prima proposta, si sono visti abbassare l’asta temporale delle concessioni da 90 a 20 anni.

“Naturalmente – spiega ancora Vincenzi – va incentivato tutto ciò che consenta ai balneari la qualità dell’offerta con un’adeguata garanzia per gli investimenti futuri, allo stesso tempo, però, va ugulamente garantita la salvaguardia della qualità e della sostenibilità ambientale, riconsegnando la centralità alla pianificazione ai Comuni”. Le risorse finiscono al 90% nelle casse del demanio e al 10% in quelle della Regione, ai Comuni non arriva “neppure mezzo euro. Questo va cambiato – sottolinea la presidente di Anci Liguria – le risorse devono essere date ai Comuni per rendere fruibili le spiagge e garantire l’accesso al pubblico di un bene comune qual’è il mare”.

Domani il documento ligure sarà accolto da Anci nazionale. “Ci auguriamo – conclude Vincenzi – che dalla Liguria si metta in moto una posizione unitaria dei Comuni italiani, degna di essere portata al tavolo delle Regioni e del Governo”.

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