Genova. “Vi svelo chi uccise Milena. Si chiama Claudio il vero ‘biondino della spider rossa’, ma non fu mai interrogato”. E’ solo un’anticipazione, ma l’intervista di Lorenzo Bozano, rilasciata al settimanale Gente promette rivelazioni. Come preannunciato dai suoi legali nelle scorse settimane, Bozano insiste nel voler un nuovo processo, dopo che assolto in primo grado era stato condannato in appello all’ergastolo nel 1976 per l’omicidio di Milena Sutter, la giovane 13enne rapita alle cinque del pomeriggio del 6 maggio 1971, e ritrovata poi sulla spiaggia di Priaruggia due settimane dopo, il 20 maggio, con addosso una cintura da sub.
Detenuto tuttora nel carcere di Porto Azzurro Bozano spiega: “Si chiamava proprio così un ragazzo che con la sua spider rossa, simile alla mia; frequentava assiduamente la zona in cui si trovava la scuola svizzera dove studiava la ragazza. E Milena sulla cartella aveva scritto ‘I love Claudio’ e anche ‘Claudio my love’ “. Bozano, inoltre – riferisce Gente – a sostegno della sua estraneità ai fatti porta anche una perizia, che attesterebbe come Milena Sutter venne uccisa diversi giorni dopo la data del delitto ufficialmente riconosciuta. “Com’è possibile – dice il detenuto – che l’assassino sia io, visto che entrai subito nel mirino dei carabinieri?”.
Nel 1991, dopo aver scontato complessivamente 14 anni, Bozano ha poi ottenuto l’affidamento al lavoro esterno al carcere, ma il beneficio gli è stato sospeso per molestie su una minorenne compiute in un parco di Livorno.
Nella prossima udienza fissata per il 16 giugno il tribunale di sorveglianza deciderà sulla richiesta di semilibertà, dopodichè i due avvocati difensori presenteranno la richiesta di revisione.