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Calcio, Genoa: è finito il campionato, quanto durerà la festa?

Genova. In trentamila hanno partecipato al “funerale della Samp”. Una festa rossoblù iniziata all’interno dello stadio Ferraris e proseguita fuori, in strada, verso il centro della città. E’ un vero funerale, perchè, come dice il necrologio “Dopo un anno di agonia si è spenta la UC Sampdoria. Il popolo rossoblù accompagnerà la salma intonando cori all’anima della morta” e così, infatti, è stato.

E’ il gruppo Bargagli ad aprire il corteo. Furgoncino, bara, corone e fiori. Proprio come un vero funerale. Ci sono i necrofori vestiti di scuro con gli occhiali da sole, ci sono il Papa e il cardinale e intanto una campana suona a morto.

Ma si resta seri per poco, non è possibile non festeggiare. E allora via a canti, e a musica che prende tutti, bambini, famiglie e tifosi più anziani di fede rossoblù.

Si va verso il centro della città con striscioni, cori e le inevitabili (sic!) scritte sui palazzi. E appena cala la notte il cielo di Genova si riempie di fuochi d’artificio, e per finire il lungo concerto in piazza Alimonda. Si chiude così una stagione che per i risultati è stata meno entusiasmante di quelle targate Gasperini (si pensi al 2009 con il Grifone impegnato nella lotta Champions contro la Fiorentina), eppure, la retrocessione della Samp e l’ottimo finale di campionato, rendono tutto davvero memorabile.

Se la festa può ritenersi, forse, chiusa, con ieri sera, si immagina che in una città come Genova dove il calcio è sentito in questo modo, gli sfottò andranno ancora avanti chissà quanto. Già il giorno dopo la sconfitta con il Palermo chissà quanti “besagnini” e negozianti avevano preparato una gigantesca “B” in cartone, come a dire:”Non puoi fare nulla, neanche comprare le mele, senza che ti venga ricordato quanto accaduto”. Poi le scritte ovunque, in città, in tutte le delegazioni. Appena fuori dall’autostrada di Pegli, immancabile lo sfottò:”Scusa un dubbio… Per Gubbio?”, a cui i sampdoriani rispondono ricordando Pizzighettone oppure, con fierezza “La fede non retrocede”.

Insomma, nessun stupore, nessun dramma, sano sfottò, in attesa del prossimo derby, anche a distanza.

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