Politica

Burlando sul voto: “Vittorie con maggioranze variabili, alle Politiche andremo con il pacchetto di mischia”

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Regione. “Berlusconi non riesce più a far passare i suoi messaggi di propaganda, non riesce più a parlare, come faceva prima, con i diversi strati sociali”. L’analisi del governatore ligure Claudio Burlando sui recenti risultati delle elezioni amministrative sembra parafrasare quanto disse all’indomani della riconquista della Regione, un anno fa: “Non è passato il messaggio della Lega, perché la Liguria è meno sensibile a un messaggio di chiusura”.

La batosta del centrodestra nei Comuni maggiori che hanno affrontato il ballottaggio, secondo Burlando, è un segnale che non va interpretato necessariemente come un declino del premier: “Ci ha abituato a clamorosi recuperi e sono convinto che sino all’ultimo non mollerà. Ora però si apre una stagione politica fondamentale, in cui rimettere al centro i grandi temi del Paese, perché in fin dei conti Berlusconi ha perso proprio per l’incapacità di dialogare con le persone e per aver marginalizzato, via via nel tempo, tutti i grandi problemi”.

Luigi De Magistris a Napoli e Giuliano Pisapia a Milano hanno staccato Gianni Lettieri e Letizia Moratti rispettivamente di 20 e 10 punti percentuali, vincendo con il 65% e il 55%. Il centrodestra nei Comuni capoluogo vince a Cosenza, Iglesias, Varese ma è schiacciato a Cagliari, Trieste, Novara, Rimini, Grosseto, Crotone, Pordenone. Nelle provinciali, il centrodestra conserva Reggio Calabria e Vercelli. Il centrosinistra conquista Trieste, Macerata e Mantova. Il risultato finale è nettamente a favore del centrosinistra: 65 a 27 il risultato nei Comuni, 7 a 4 nelle elezioni provinciali.

“L’affermazione del centrosinistra per le sue dimensioni segna un passaggio importante, non solo a Milano o a Napoli, ma anche nelle altre città importanti. E’ stato un successo profondo – evidenzia Burlando – Noi abbiamo vinto con maggioranze variabili. Adesso è evidente che non è così semplice trasferire le alleanze locali in una dimensione nazionale. Dobbiamo preparare questo passaggio con tranquillità e sicurezza, come ha già fatto capire Bersani”.

Pd e Terzo polo, sull’onda dei risultati elettorali, hanno lanciato la proposta della formazione di un nuovo governo senza la leadership del Cavaliere, con l’obiettivo della riforma della legge elettorale e di interventi urgenti sulla situazione economica. “Rimane comunque un pericolo di ricompattamento del centrodestra attorno a diverse figure – avverte il presidente della Regione Liguria – Siamo più bravi nelle elezioni amministrative, il nostro radicamente territoriale è superiore. Ma abbiamo conquistato le vittorie con geometrie variabili e ora dobbiamo usare prudenza nel prepararci alla tornata delle politiche. Dobbiamo ricordare che nel 2006 Berlusconi riuscì a fare il miracolo; certo, ora senza An le condizioni sono diverse, ma non è semplice trasferire sul nazionale gli accordi, molto diversi, sviluppati a livello locale”.

Il “partigiano” Burlando che alla sua rielezione aveva osservato l’effetto argine nei confronti del Carroccio, ora guarda alla flessione dei consensi leghisti che per la prima volta si registra a Novara, Gallarate, Arcore e in altri Comuni del nord passati al centrosinistra. “Abbiamo ricominciato a vincere pesantemente – afferma il governatore regionale, che ha sempre considerato la Liguria un barometro anticipatore degli umori che poi si riversano nelle elezioni politiche. “Andremo al voto politico con un pacchetto di mischia con Pd, Idv e Sel tra i partiti maggiori”.

Ora però, da amministratore, avrà a che fare con nuovi scenari che incideranno sulle questioni aperte della Liguria. “Sinora abbiamo interagito con il governo. Adesso toccherà a Berlusconi decidere se passare o meno la mano, e credo che molto dipenderà da Bossi. L’importante è per noi sapere con chi dobbiamo parlare, soprattutto per quello che riguarda la cantieristica. Sino ad oggi il governo era tutto preso dall’altro, lontano dai problemi reali. I casi sono due: o il centrodestra chiude bottega e si cambia l’attuale schifezza di legge elettorale, oppure decide di andare fino in fondo, legittimamente dal punto di vista giuridicio ma non politico. In questo secondo caso – conclude Burlando – auspichiamo che il governo sia in grado di affrontare i nodi più gravi per la Liguria, dai risarcimenti alluvionali a Fincantieri, da ribaltamento a mare ai fondi per Vado appesi al Milleproroghe”.

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