Genova. Almeno due mesi di carcere: è quanto deve scontare Ivan Bogdanov in Serbia, dopo che ieri ne era stata decretata l’espulsione dall’Italia. La misura restrittiva è stata imposta per la possibilità reale che “Ivan il terribile” reiteri il reato compiendo nuovi atti di violenza a margine di eventi sportivi.
A tal proposito e in vista della partita di ritorno a Belgrado tra Serbia e Italia, che nel nostro paese fu sospesa per i gravi disordini commessi da Bogdanov allo stadio Luigi Ferraris, il generale di polizia Mladen Kuribak, direttamente coinvolto nelle misure contro la violenza nello sport, ha dato rassicurazioni. “Vi posso garantire che contro Ivan Bogdanov sarà applicata la legge che vieta la presenza alle manifestazioni sportive di persone responsabili di violenze e incidenti”.
“Non posso entrare in argomenti che sono di stretta competenza giudiziaria, ma vi assicuro che la legge vigente in Serbia sarà applicata. Il pubblico in Italia non deve temere nuovi incidenti in ottobre”.
Kuribak ha poi annunciato che tra un paio di giorni si recherà a Roma per incontrare Roberto Massucci, il primo dirigente del ministero dell’interno responsabile per l’ordine pubblico alle manifestazioni sportive. “Con lui parlerò proprio della partita di ottobre fra Serbia e Italia a Belgrado, e della collaborazione nel campo della sicurezza in occasione di eventi sportivi”.
A Roma ci sarà anche Aleksandar Gargenta, il responsabile della nuova “polizia calcistica” creata negli ultimi giorni in seno al ministero dell’interno serbo, uno speciale dipartimento di polizia incaricato in particolare di gestire e aggiornare una banca dati contenente i nomi dei teppisti serbi più pericolosi responsabili di violenze e disordini.