“Acqua di casa mia”, Vinai: “Risorse idriche patrimonio dell’umanità”

Genova. “L’acqua, un bene importante che noi però spesso non usiamo con la dovuta attenzione e che invece prima o poi terminerà”. Pierluigi Vinai, vicepresidente Carige commenta così il convegno “Acqua di casa mia” organizzato da Coop Liguria nell’ambito del progetto Giovani Fondazione Carige e che ha al centro proprio la salvaguardia dell’acqua, inteso come bene naturale, oggi quanto mai prezioso.

“Rispetto al 1950 – spiega Vinai – nel 2025 avremo un terzo della disponibilità di risorse idriche, ma ben 9 miliardi di persone sul pianeta. Il messaggio per un corretto uso di questo bene prezioso va quindi diretto ai giovani: solo loro hanno la capacità, il cuore e la mente per la necessaria rivoluzione culturale”.
Ma se da una parte si rende sempre più necessario l’abbattimento degli sprechi privati, dall’altra, secondo il vicepresidente Carige, risulta altrettanto fondamentale “razionalizzare il consumo publico”.

Gli enti locali, cioè, devono intervenire affinché le risorse idriche non vadano sprecate e soprattutto perse lunga la strada, come documentato in certe parti d’Italia dove si registra una percentuale di risorse idriche perse pari al 70%. Ma dati i bilanci ridotti all’osso “le amministrazioni potranno investire nel miglioramento delle infrastrutture, solo se lavoreranno insieme, costituendo le funzioni associate”.

Parlando di acqua il riferimento al referendum che il 12 e il 13 giugno chiamerà gli italiani alle urne è d’obbligo: “la privatizzazione di per sé non è negativa – sottolinea il vicepresidente Carige – ma l’acqua è un bene comune, di tutti, e non è su questo che si devono fare i grandi guadagni. L’acqua – conclude – è un bene che va gestito per il patrimonio dell’umanità”.

Secondo le stime i consumi di acqua minerale nel Belpaese sono tra più alti al mondo: ogni cittadino italiano consuma mediamente mezza bottiglia di minerale al giorno, ma in Liguria i dati sono leggermente inferiori rispetto alla media nazionale, perchè si è diffuso il consumo dell’acqua del rubinetto. “Nostro scopo – spiega Francesco Berardini, presidente Coop Liguria – è incentivare questo consumo. Non dimentichiamo che la tutela dell’ambiente è alla base della sicurezza alimentare e della salute dei cittadini, soprattutto di quelli futuri”.

Per promuovere l’utilizzo dell’acqua del rubinetto e non le minerali, Legambiente ha pormosso un inedito quiz in bottiglia: tra quattro bottiglie piene d’acqua indovinare quale sia quella del rubinetto.
“Bere l’acqua del rubinetto – commenta Elena Dini, responsabile Legambiente – è un comportamento sostenibile che abbatterebbe i fattori inquinanti insiti nel trasporto, e nell’utilizzo estremo di plastica”. Legambiente, inoltre, fa parte del Comitato referendario 2 Sì per l’acqua bene comune: “lavoreremo tantissimo per portare le persone ad andare a votare e dire sì all’acqua pubblica” conclude Dini.

Alberto Maria Vedova – Tamara Turatti

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