Vado Ligure. “Se l’azienda dice no, in 10 minuti troviamo un’altra cordata pronta a fare il progetto come da delibera”. Toni durissimi quelli del governatore regionale Claudio Burlando sulla trattativa tra l’ente ligure e Tirreno Power per l’ampliamento della centrale vadese. “Allora in 15 minuti trovi anche chi risolve la crisi di Ferrania” gli rispondono i sindacati.
La Regione Liguria vuole dettare la linea per TP, mentre la notte oscura dell’industria savonese sta mettendo in agitazione i lavoratori. Se la delibera di giunta esaminata nell’ultima conferenza dei servizi fino a ieri era una proposta, oggi è una condizione che sembra innegoziabile. Il governatore regionale Claudio Burlando ha assunto toni inediti: “Se Tirreno Power rifiuta, troviamo un’altra società pronta a fare il progetto come da delibera, cioè con due gruppi da 460 Mw. Chi direbbe di no a questa possibilità? L’azienda ha guadagnato per 8 anni e continuerà a farlo sino a quando non dovrà spegnere gli impianti per costruire”.
Così Burlando: “La nostra delibera non è una boutade, ma una proposta che prevede un punto fondamentale, ossia che se a Vado si deve consolidare la presenza del carbone, lo si deve fare a regime con impianti completamente nuovi. Questo è l’obiettivo”. “Certamente la nostra proposta prevede minori vantaggi economici rispetto all’idea originaria dell’impresa, ma conserva buoni margini di ritorno. Se l’azienda intende discutere, siamo disponibili al confronto” conclude Burlando.
Stamane in consiglio regionale si è presentato un drappello di lavoratori e rappresentanti di Rsu di Tirreno Power e Ansaldo, per chiedere spiegazioni sulle secche in cui versa la vertenza, ad una settimana dalla data che avrebbe dovuto chiudere la partita sul progetto. Una quarantina gli intervenuti. “Sappiamo che c’è un progetto e che c’è un interlocutore, ma vorremmo avere qualche risposta in più – afferma Fulvio Berruti, segretario della Filcem Cgil di Savona – Oggi le risposte sono state parziali. La soluzione prospettata non appare conforme a quello che ci attendiamo in termini di occupazione. Non ci addentriamo sulle questioni di natura tecnica, ma due gruppi non sono tre e non danno una soluzione strutturale all’occupazione. La chiarezza non c’è e siamo preoccupati. Non possiamo più aspettare che passi il tempo”.
Martedì prossimo parlerà Giovanni Gosio, CEO di Tirreno Power. Su questo sono d’accordo Regione e sindacati: “La parola passa all’azienda”.