Roma. C’è anche il senatore genovese Giorgio Bornacin tra i coofirmatari del disegno di legge costituzionale per abolire la norma transitoria della Carta che vieta la ricostituzione del Partito nazionale fascista, sulla cui base venne poi introdotto il reato di apologia del fascismo. Presentato in Senato nei giorni scorsi, il ddl, primo firmatario Cristiano De Eccher (Pdl) e coofirmatari Fabrizio Di Stefano, Francesco Bevilacqua, Giorgio Bonacin, Achille Totaro (Pdl) e il senatore Fli, Egidio Digilio, ha suscitato l’immediata levata di scudi dell’opposizione e qualche perplessità anche in seno alla maggioranza.
“Trovo molto grave e offensivo per la storia del Paese e della Repubblica e per la nostra democrazia che il Pdl voglia abolire, attraverso un disegno di legge, il reato di apologia del fascismo – è stato il duro commento di Anna Finocchiaro, presidente del gruppo Pd al Senato – sarebbe l’ennesimo piccolo gesto mirato, sistematico ma molto significativo, che il Pdl sta usando per distruggere i pilastri della nostra Costituzione. Chiediamo che questo atto venga subito ritirato”.
E se voci vicine a Palazzo Madana, parlano di un Renato Schifani, presidente del Senato, “sorpreso ed esterrefatto”, con l’auspicio di una revisione dell’iniziativa, dal Governo arrivano rassicurazioni per bocca del ministro Rotondi: “Non c’è nessuna volontà né del governo né del Pdl di promuovere l’abolizione del reato di apologia del fascismo. Il Pd – ha detto poi il Ministro rivolgendosi alla Finocchiaro – eviti polemiche strumentali che diano anche solo la sensazione che le forze politiche si dividano anche sull’antifascismo, che è valore fondante della nostra democrazia”.