Genova. “Queste persone hanno diritto a chiedere e ottenere al più presto il permesso di soggiorno”. Alessandra Ballerini, avvocato civilista specializzato in diritti umani e immigrazione, ha commentato la condizione dei manifestanti tunisini che, in centinaia, questa mattina hanno protestato sotto il palazzo della Questura per ottenere il permesso di soggiorno temporaneo. Molti di loro sono ancora privi di documenti e non hanno ottenuto l’appuntamento per farne domanda.
“La circolare ministeriale – ha spiegato Ballerini – dava otto giorni di tempo per procurarselo, ma queste persone dormono per strada, non hanno soldi, è impensabile che si organizzassero in un lasso così breve. Stiamo chiedendo di valutare le loro domande individualmente: molti sono ospiti della Croce Rossa, nel campo allestito alla Sala Chiamata, ma sono molti stanchi, hanno i segni sul corpo della guerra, hanno diritto di chiedere e di avere oggi una risposta”.
Quanto al rispetto della tempistica e in particolare della data del 5 aprile stabilita dal Governo, l’avvocato replica: “Per tutti gli immigrati che abbiamo incontrato in qualità di associazioni abbiamo richiesto il permesso. Il problema è che sono stati trattati un po’ come clandestini e un po’ rifugiati, creando una confusione generale e soprattutto per loro che avevano paura di essere respinti. Una certa elasticità, per chi ha rischiato la propria incolumità per mandare a casa un dittatore, è necessaria”.