Recco. Nell’ospedale cittadino non ci sarà un vero e proprio centro di primo intervento, come avevano richiesto il Comitato contro la chiusura del Sant’Antonio e l’amministrazione comunale, ma sarà presente un ambultatorio infermieristico. Questo è quanto emerso dalla riunione che si è svolta questa mattina in regione con l’assessore alla Sanità Claudio Montaldo e i responsabili dei 118 della Asl 3 e della Asl 4. Le battaglie di questi ultimi mesi, quindi, compreso lo sciopero della fame messo in atto dalle due capofila del comitato Franca Eboli e Paola Del Guercio Cassinelli, hanno portato al raggiungimento di un risultato, anche se non proprio quello sperato.
“E’ stato deciso di mettere a disposizione della cittadinanza un infermiere per 12 ore al giorno, in grado quindi di fornire una prima accoglienza e le prime cure del caso – spiega il sindaco di Recco, Dario Capurro – ovviamente sarà affiancato da un medico del 118, disponibile 24 ore su ore. Se il dottore non dovesse essere in ambulatorio, però, l’infermiere potrà decidere se far aspettare i pazienti o se dirottarli al pronto soccorso. Insomma, l’ambulatorio sarà in grado di risolvere i codici bianchi e quelli verdi, andando incontro alle esigenze della popolazione e consentendo anche di evitare l’intasamento delle altre strutture d’emergenza”.
Il primo cittadino e il Comitato, a meno di due ore dalla fine dell’incontro in piazza De Ferrari, sono già in piazza a Recco per spiegare alla popolazione il risultato ottenuto e come funzionerà il nuovo servizio.