Recco. Domani in Regione si svolgerà l’ennesimo incontro tra i sindaci dei comuni del Golfo Paradiso (Recco, Camogli, Avegno, Uscio, Sori, Pieve e Bogliasco), il presidente Claudio Burlando e l’assessore alla Sanità Claudio Montaldo. Ancora una volta si parlerà del Sant’Antonio di Recco, ospedale per cui continuano a lottare i comitati istituiti appositamente per evitarne la chiusura.
“Credo che il presidente e l’assessore ci abbiano convocato per parlare delle azioni intraprese ultimamente dai comitati, in particolare quella dello sciopero della fame, che ci preoccupa seriamente per la salute delle due persone che l’hanno intrapreso – spiega il sindaco di Recco Dario Capurro – le motivazioni che hanno spinto a tutto questo, ovviamente, sono sempre le stesse, cioè la chiusura dell’ospedale e soprattutto quella del primo intervento”.
Il primo cittadino, cercando di essere il più possibile imparziale, continua: “Effettivamente la chiusura del primo intervento sta portando gravi problemi a tutta l’utenza del Golfo Paradiso, ma anche al pronto soccorso di Lavagna e a quelli di Genova (San Martino e Villa Scassi) – dichiara – il centro di Recco, infatti, era adatto ad occuparsi delle piccole problematiche e smaltiva al meglio i codici bianchi e quelli verdi. Così si evitava il sovraffollamento nelle altre strutture, già oberate di lavoro, e gli utenti evitavano attese esasperanti, che ora arrivano anche a 10 o 12 ore”.
“Cercheremo di trovare e proporre una soluzione che riesca a dare risposte alla cittadinanza e nello stesso riesca a sgravare i pronto soccorsi degli altri ospedali – conclude Capurro – Credo che la riattivazione del centro di primo intervento sarebbe una soluzione molto funzionale e poco costosa, ma anche l’apertura rapida dei posti letto gestiti dai medici di medicina generale”.