Genova. Mentre si infiamma la polemica sulla movida Genovese, con la protesta degli abitanti del centro storico, ormai stanchi del vociare e delle ore piccole di giovani in festa, da Tursi arrivano le prime proposte e non solo. Secondo l’assessore comunale al Commercio, Gianni Vassallo, gli orari di apertura degli esercizi commerciali sarebbero solo un piccolo tassello del problema.
“Credo che i pubblici esercizi come bar, ristoranti o negozi che si trovano all’interno della movida facciano solo parte del problema – ha detto l’assessore a margine del consiglio comunale – Abbiamo erroneamente creduto che la questione riguardasse l’orario dei commercianti e che il dialogo dovesse instaurarsi tra questi e i residenti. In realtà i problemi più grossi sono quelli di microcriminalità e di ordine pubblico”.
Evitare schiamazzi, atti di vandalismo e risse sarebbe quindi compito delle forze dell’ordine, e non solo dei vigili urbani.
“Occorre a mio avviso un intervento del prefetto che metta insieme guardia di finanza, polizia e anche vigili urbani. Il comune da solo non ce la fa – chiarisce Vassallo”.
Riguardo invece al commercio che si concentra nelle ore della movida l’assessore ha affermato: “I problemi trovano delle connotazioni negative con cose che non hanno nulla a che fare con la regolamentazione del commercio. Bisogna comunque fare una divisione tra locali che si integrano nel tessuto urbano, e quelli che non lo fanno. Ad esempio si può considerare l’ipotesi che tengano aperto anche di giorno e non solo la sera o che facciano attività di animazione nel quartiere. È poi opportuno avviare dei percorsi di inserimento dei turisti nel tessuto urbano. A fine mese questo sarà possibile con l’apertura di un punto di informazione turistica a Caricamento. Gli stessi commercianti dovranno essere protagonisti e far andare, ad esempio, i visitatori all’Acquario”.