Genova. Trentasei mesi. Questo il tempo previsto per la conclusione dei lavori di messa in sicurezza del Bisagno. E’ quanto emerge dall’incontro svoltosi oggi presso la sala riunioni della sede del Provveditorato Interregionale alla Opere Pubbliche in viale Brigate Partigiane.
Durante il tavolo è stato firmato il protocollo di intesa per la realizzazione del secondo lotto di lavori sul torrente. Presenti all’incontro anche il presidente della Provincia di Genova Alessandro Repetto, l’assessore all’Ambiente della Regione Liguria Renata Briano e l’assessore alle Manutenzioni del Comune di Genova Pasquale Ottonello.
“Per la Regione l’appalto di questo lotto che arriva al distributore di benzina, di fronte la Questura, finisce con il 2011. Con la nuova legge finanziaria 2010, infatti, la competenza è passata al ministero dell’ambiente e non più alla protezione civile. E’ stato scelto come commissario l’ex prefetto Romano per appaltare i lavori. Speriamo che a fine anno si possa cominciare con l’altro cantiere senza che la gente si accorga del cambio di gestione”.
“Un totale di 35 milioni da spendere fino a Santa Zita, ma manca un altro finanziamento per arrivare a Brignole. Speriamo di arrivare alla stazione ferroviaria quanto prima – ha continuato il governatore della Liguria – Finito il lavoro, il Bisagno passerà da 500 metri cubi al secondo a 1000. Pur non essendo pronto per la piena, l’incubo dell’alluvione dovrebbe svanire e dopo tanti anni si può dire che la zona sarà messa in sicurezza. L’obiettivo è finire nei prossimi anni questo lavoro che porta un milione di euro al mese di spesa”.
Tanti i fondi investiti che però rischiano di oscurare quelli previsti per l’alluvione dello scorso ottobre. “Il ministro Tremonti ha firmato il decreto la settimana scorsa e mi ha fatto un regalo di compleanno – ha concluso sorridendo Burlando – ora aspettiamo la Corte dei Conti per la registrazione. Prevediamo 45 milioni per il 2011 e altrettanti per il 2012. Ora occorre fare un accordo chiuso con commercianti e imprese. Da quel momento in poi quegli operatori possono avere una certezza assoluta”.