Genova. Il corso di laurea magistrale in Servizio Sociale e Politiche Sociali della Facoltà di Giurisprudenza è uno dei corsi più frequentati dell’Università di Genova: ha all’attivo un centinaio di Assistenti Sociali Professionali l’anno (fonte: Miur) e conta 715 iscritti: 560 nel triennio, 155 nel biennio di specializzazione. Ma oggi, dopo la riforma Gelmini, questo corso è a rischio cancellazione (almeno per un anno).
Secondo quanto stabilito dal decreto 17/2010 del ministro dell’Istruzione, ogni corso di laurea deve avere almeno cinque docenti “strutturati”: Servizio Sociale, a Genova, è formato da due corsi (3+2), e dovrebbe dunque averne 10, che attualmente, invece, non ci sono.
“Parliamo – spiega Elisa Lidonnici, studentessa Tutor ultimo anno del Corso di laurea Magistrale in Servizio Sociale e Politiche Sociali – dell’unico corso genovese che dà agli studenti, previo esame di Stato, la possibilità di iscriversi alla sezione A dell’Albo professionale (alla sezione B si accede con il triennio). Senza tenere in considerazione che, nonostante l’attuale situazione di disoccupazione del nostro Paese, molti di noi laureati, soprattutto dopo la laurea magistrale, riescono facilmente ed in tempi brevi ad inserirsi nel mondo del lavoro”.
“Ma secondo le forbici del ministro Mariastella Gelmini, se non ci attiviamo tutti a rivendicare i nostri diritti, il biennio in Servizio Sociale e Politiche Sociali sparirà almeno per un anno, e quando un corso di laurea viene a mancare risulta poi difficile riavviarlo – sottolinea Lidonnici – Ciò significa che i laureati triennali che vorranno proseguire gli studi, dovranno trasferirsi in un’altra università, mentre gli studenti iscritti quest’anno al primo anno del corso di laurea magistrale, nonostante l’appoggio della Facoltà di Giurisprudenza, andranno probabilmente incontro ad un percorso tutt’altro che lineare, assai diverso da quello che avevano scelto. Studiare fuori comporta costi elevati, non tutti potremo più permetterci di proseguire i nostri studi come inizialmente ci era stato prospettato”.
Quanto all’intento del ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, di “eliminare di corsi di laurea inutili e dequalificanti a favore del mantenimento di nuovi corsi di laurea e per garantire agli studenti una maggiore qualità”, Lidonnici replica: “In periodi storici di grande difficoltà, come quello che stiamo attraversando, le persone, la famiglie, la comunità esprimono un malessere che trova una risposta essenziale proprio nel Servizio Sociale Professionale, impegnato a coniugare bisogni e risorse, vincoli e potenzialità”.
Ma la preoccupazione per la chiusura del corso si diffonde anche al di là degli ambienti prettamente universitari: più volte l’ordine degli Assistenti sociali liguri è intervenuto a riguardo. “Stiamo cercando in tutti i modi di sensibilizzare l’università e in particolare il magnifico rettore affinché si possano trovare delle soluzioni transitorie sul 2011 e sul 2012 per fare in modo di mantenere il corso” ha ribaduto la presidente Cristina Lodi.
Tra le prossime iniziative, che non escludono la disponibilità da parte dei docenti a svolgere lezioni in piazza, c’è un incontro pubblico, in programma mercoledì pomeriggio, fissato in Balbi V, dove sono stati invitati l’assessore regionale all’Istruzione Pippo Rossetti, il Magnifico Rettore Giacomo Deferrari, il preside di Giurisprudenza, Paolo Comanducci, il presidente del corso di laurea, Giovanna Savorani, il presidente dell’Ordine Regionale degli Assistenti Sociali, Cristina Lodi, Silvana Mordeglia membro dell’Orine Nazionale degli Assistenti Sociali, tutti i docenti di Giurisprudenza, Matteo Bianchi membro del Cnsu, oggi e domani a colloquio con il ministro Gelmini, i rappresentanti degli studenti e di Facoltà e gli studenti Tutors.