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Hockey prato, serie B: il Genova 1980 dice (quasi) addio alle finali promozione

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Genova. Non è ancora un verdetto matematico, ma quasi. Il Genova 1980 si suicida, riesce a subire cinque reti da una squadra che aveva fatto un solo goal in tutto il campionato (proprio ai genovesi, nella gara di andata), e dice addio ai sogni di gloria.

I genovesi si presentano a Villar Perosa, dopo 14 anni dall’ultimo precedente, privi di Ascione, Coltelli, Galvagno e Marmorato, e con diversi effettivi in condizioni precarie. Il Valchisone, al gran completo, “forte” del pareggio della gara di andata, sa che contro il Genova 1980 può giocarsi altri punti.

Grioli schiera Bertone portiere, se stesso e Gatto centrali di difesa, Ferrari e Riccobene terzini, Molecca, Franza e Barrera centrocampisti, Rainone e Scopesi sulle fasce, Riva centr’avanti. In panchina siedono Gioiella e Cervetto. Arbitrano Calvaruso di Torino e Innasah di Villar Perosa. Il giovanissimo ausiliario di colore milita nelle giovanili del Valchisone, fatto permesso nella serie B dell’hockey italiano.

Fa caldo e i padroni di casa si mostrano maggiormente a loro agio con il clima e con il terreno di gioco, ancora in buono stato nonostante gli anni, ma parecchio pesante per via dell’impianto di irrigazione guasto. I genovesi mostrano subito troppa distanza tra i reparti, scarsa prontezza di riflessi e pochissima determinazione nell’andare a prendere le palline prima degli avversari. Che, infatti, vincono pressoché ogni duello in ogni zona del campo. Così arriva quasi subito, al 9° minuto di gioco, il goal del vantaggio locale, autore Balzarotti, con la difesa biancorossa praticamente immobile.

Lo svantaggio scuote i genovesi che iniziano a macinare gioco, ma lo fanno in modo confuso, con palline lanciate da dietro, centralmente, facili prede dell’esperto Laurenti. Il lampo, illusorio, arriva grazie a Cervetto, che al 17° è bravissimo a raccogliere una pallina giuntagli dalla fascia destra e a piazzare la pallina sull’angolino alla destra di Aresti. Sorti della partita recuperate? Si inizia a giocare? Non proprio, perché i genovesi costruiscono pochissimo e continua la confusione nei reparti centrali e arretrati. Al 25° Calvaruso vede una spinta di Gatto in area, se c’è è un fallo più calcistico che hockeistico, fatto sta viene fischiato il primo rigore al Valchisone che Frecci non sbaglia, riportando i suoi in vantaggio.

Si continua sulla stessa falsariga: al 32° una palla apparentemente innocua sulla fascia sinistra viene rovescia in mezzo nell’area genovese, Bertone si tuffa e la devia, batti e ribatti, corto. Sul corto tiro di Cesano, ancora una parata in scivolata di Bertone, palla nuovamente ai padroni di casa che tentano di ribadirla in porta a portiere battuto: Barrera (che era rimasto sul palo) la colpisce con il corpo, secondo rigor che Frecci trasforma ancora.

A pochi secondi dalla conclusione del primo tempo il Genova 1980 ha la possibilità di accorciare le distanze (e sarebbe stato preziosissimo, in aspettativa ripresa). L’occasione avviene, come nel goal, dalla fascia destra, Gioiella è elegante nel suo velo verso l’accorrente Franza, che solo davanti al portiere la tira di prima intenzione colpendo in pieno il casco del portiere. L’azione sfuma e il primo tempo finisce sul 3 – 1 per il Valchisone.

Nella ripresa entra in campo un Genova 1980 diverso, con più determinazione, alla disperata ricerca di fare tre reti per vincere. Le cose si mettono bene, perché al 5° un cross di Gioiella viene raccolto da Franza che questa volta segna, accorciando così le distanze. Ma non c’è nemmeno il tempo per esultare, perché due minuti dopo Innasah fischia un terzo rigore per un presunto intervento irregolare di Bertone su un attaccante piemontese. Ne nasce un parapiglia e un cartellino verde per Bertone e giallo per Balzarotti. Ne nasce però anche il quarto goal del Valchisone, visto che Frecci cambia angolo ma non precisione.

E’ ancora presto per arrendersi e il Genova 1980 non lo fa. Ormai si attacca con otto giocatori, arrivano finalmente i corner corti, e Barrera ne trasforma uno, al 12°. Restano venti minuti per fare un paio di reti, sempre possibile. Tanto più che l’avversario sembra alle corde, badando solo alla difesa e al contropiede, e i genovesi adesso giocano meglio e ci credono. Ma il corto, al 16°, con cui Cesana riporta i suoi sul doppio vantaggio è una doccia fredda, perché ora bisogna fare tre reti, e ci sono meno minuti. E quando mai? Ne arriva infatti solo uno, al 21°, opera del bomber Cervetto: 5 – 4.

Neanche la superiorità numerica permette ai biancorossi di pareggiare la partita: si gioca per ben 10 minuti in undici contro dieci, perché il Valchisone commette un’ingenuità e si fa scoprire in campo con dodici uomini. Grioli segnala la cosa a Calvaruso, che ferma il gioco (la palla era ai padroni di casa), mostra il cartellino giallo a Frecci, ma non dà il corner corto ai genovesi, come sarebbe previsto dal regolamento, limitandosi invece a far riprendere il gioco da chi aveva la palla in quel momento. Cose che succedono, nella serie B dell’hockey italiano.

“Siamo praticamente fuori dai giochi – dichiara Franza -: servirebbero sei punti nelle due partite che ci restano, e una combinazione di altri risultati favorevoli. Non ne parliamo nemmeno. Confesso, però, che quasi non riesco a dolermene: i miracoli bisogna meritarseli. Il primo tempo è stata probabilmente la peggiore prestazione del Genova 1980 dalla sua esistenza. Molto meglio il secondo, ma la rimonta, pur generosa, è stata spesso confusa, e vanificata dagli episodi”.

La classifica del sottogirone B:
1° Rassemblement Piemonteis 10 (5)
2° HC Benevenuta 10 (6)
3° Cus Genova 7 (4)
4° Genova Hockey 1980 6 (6)
5° HC Valchisone 5 (7)

Nel sottogirone A, pareggio per 3 – 3 tra Liguria e Savona. La classifica aggiornata:
1° Cus Pisa 10 (4)
2° HC Genova 10 (5)
2° HC Savona 10 (5)
4° HC Liguria 4 (5)
5° HC Torino 0 (5)
H. Cernusco fuori classifica

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