Genova. Basta tagli alle risorse destinate a disabili e non autosufficienti. E’ questo il messaggio emerso nel corso della conferenza stampa indetta dalla CGIL.
I dati sono allarmanti rendono una situazione impietosa: il Governo ha cancellato il Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza, il che vuol dire per la Liguria, 14 milioni di euro in meno ossia 3 mila famiglie che dall’oggi al domani si sono ritrovate senza aiuti per fronteggiare i problemi della disabilità.
Nel corso degli ultimi cinque anni, escludendo i 14 milioni menzionati, per le politiche sociali, alla Liguria sono stati tagliati ben 17 i milioni di euro. Tutto ciò ricade sulle spalle delle persone che usufruivano di tale beneficio, basti pensare che al 31 dicembre 2010 erano 6.626, di cui 4.937 anziani e 1689 disabili; di questi più della metà (3.469) avevano un ISEE (Indicatore economico che stabilisce il reddito familiare) sotto i 10 mila euro.
Con i tagli del Governo, l’erogazione mensile di 350 euro netti riguarderà solo le persone con un ISEE uguale o inferiore ai 10 mila euro, ossia 3.427 soggetti di cui 2.503 anziani e 924 disabili. Quando si parla di questa particolare tipologia di cittadini non si tiene conto che il 45% delle persone assistite non si sposta dal proprio letto, il 37% ha gravi disturbi cognitivi e ben il 69 per cento non ha autonomia funzionale.
Del resto la fotografia che emerge dal Bilancio sociale INPS 2010 con dati riferiti al 2009 parla di oltre 78 mila invalidi civili (78.015) così suddivisi: Genova 43.829 Imperia 10.698, La Spezia 11.784, Savona 11.704.
Disabili e non autosufficienti percepiscono una pensione di circa 400 euro lordi mensili, in prevalenza sono donne (50.517) e per la maggioranza si tratta di indennità di accompagnamento per invalidi totali (49.860) e di pensioni di inabilità (11.759). Il panorama sociale del disagio quindi è piuttosto sconfortante e per questo motivo la Cgil, da tempo, denuncia le politiche di tagli del Governo.
Giulia Stella della Segreteria della Cgil ligure ricorda quali sono le proposte avanzate dal sindacato: “Rifinanziare il fondo regionale per la non autosufficienza con l’integrazione tra l’intervento sociale e sanitario sul territorio. È inoltre necessaria una chiara definizione dei tempi e delle nuove difficoltà sul riconoscimento delle invalidità civili. Infatti, l’entrata in vigore del trasferimento all’INPS delle competenze nelle valutazione e accertamento sanitario per l’invalidità civile sull’handicap, sta causando gravi ricadute sul piano dei diritti di queste persone”.