Genova. Volevano creare tensione e pericolo. Era questa l’idea dei quattro ultras serbi arrestati lo scorso 12 dicembre per la guerriglia creata allo stadio Ferraris durante la partita Italia-Serbia.
Le motivazioni della sentenza sono state depositate ieri mattina in cancelleria e ripercorrono quanto avvenne la sera della partita all’interno e fuori dallo stadio. Per questi motivi il gup del tribunale di Genova ha condannato Ivan Bogdanov, Srdan Jovetic, Danijel Janjic e Nikola Klickovic, i quattro serbi tra i maggiori protagonisti della guerriglia.
“La gravità dei fatti e la spiccata pericolosità delle condotte tenute dagli imputati – scrive il giudice nella sentenza – riguardo al contesto, all’elevato rischio di diffusività delle reazioni violente, alla pervicacia dimostrata nel protrarre gli atti di opposizione e i comportamenti volti ad ostacolare la manifestazione sportiva in modo clamoroso, nonostante l’intervento in campo delle forze di polizia, impongono una pena significativa e proporzionata alla natura dei reati e alle conseguenze che hanno determinato la sospensione della partita”.
Per questo sono state comminate pene pesanti. Tre anni e 3 mesi per Ivan Bogdanov, riconosciuto leader del gruppo, 2 anni e 8 mesi per Janjic, 2 anni e 6 mesi per Jovetic (che è già stato scarcerato e espulso), tre anni per Klickovic. Bogdanov, Joanjic e Klickovic saranno espulsi appena scontata la pena perché ritenuti “pericolosi”.