Genova. Esibiva alle vittime un foglio con la richiesta di denaro, accompagnato da una minaccia verbale. Sono scattate le manette per Luciano Sartori, accusato di aver rapinato la Banca Carige di via Torti lo scorso 29 marzo. Il 50enne romano, senza fissa dimora, ha già precedenti specifici per lo stesso reato, messo in pratica con lo stesso ingegnoso e originale stratagemma utilizzato all’interno della filiale genovese.
Il malvivente, invece di entrare in banca minacciando il personale e i clienti, faceva tranquillamente la coda come tutti gli altri, ma quando arrivava davanti allo sportello esibiva una specie di cartello in cui era scritta chiaramente la somma desiderata. Per entrare nello specifico, durante la rapina alla Carige di via Torti era riucito a portarsi via un malloppo di 4920 euro. L’esito positivo dell’ indagine si deve soprattutto all’intuizione di una poliziotta della squadra mobile, che incrociando per strada il sospetto, è riuscita a riconoscerlo avendo avuto modo di vedere i fotogrammi registrati al momento della rapina in banca. In particolare ha notato e riconosciuto un adesivo presente sul casco dell’uomo. Da sola, ha quindi deciso di pedinare il presunto colpevole per tutto il pomeriggio di ieri, fino a localizzarne l’abitazione.
Le prove nei confronti del malvivente sono poi risultate schiaccianti. Al momento dell’arresto, infatti, sono stati trovati nel suo appartamento alcuni capi d’abbigliamento indossati al momento della rapina e anche uno dei dipendenti della filiale Carige ha identificato l’uomo. Di fronte a questa evidenza, Santori ha quindi deciso di ammettere le proprie responsabilità, asserendo di averlo fatto per lo stato di bisogno determinato dalla occasionale perdita dello stipendio.