Genova. Per oggi sarebbe stato previsto un presidio di solidarietà nei confronti di Vittorio Arrigoni, rapito ieri mattina da un gruppo jihadista salafita, per dimostrargli la propria vicinanza e per chiederne la liberazione, invece la notizia della sua morte ha gettato tutta Genova nelle sconforto.
“Vittorio è morto, restiamo umani” è la scritta su un cartello dedicata dal Movimento pacifista riunitosi stamattina in un presidio davanti alla prefettura di Genova. “Ho conosciuto Vittorio l’anno scorso – ha raccontato il membro di Urgenza Sanitaria Gaza Marcello Sordo – durante l’operazione Piombo Fuso, Vittorio ha sempre lavorato come forza di interposizione in difesa dei cittadini e dei pescatori palestinesi, sempre impegnato in campo umanitario. E’ stato detenuto due settimane in Israele mentre tentava di violare il blocco marittimo davanti alle costa di Gaza”.
“Durante la guerra Vittorio ha lavorato come forza di interposizione dentro le ambulanze con grande rischio sotto i bombardamenti. L’ultima volta che l’ho visto – conclude Sordo – é stato pochi mesi fa a Genova alla presentazione del suo ultimo libro”. “Restiamo umani” è la frase con cui il pacifista Vittorio Arrigoni, collaboratore del Manifesto, concludeva ogni suo articolo.