Genova. “Mi sento di dover fare una riflessione in merito allo scandalizzarsi generale di una parte della società e dei media che sicuramente non è maggioritaria, ma più rumorosa, circa la proposta di di legge di alcuni senatori Pdl tra cui il nostrano Bornacin e uno del Fli, di abolire il divieto di ricostruzione del partito fascista”. Inizia così un comunicato stampa di Davide Rossi, coordinatore provinciale Genova del movimento Giovani Padani.
“Sono passati sessant’ anni, nei quali si blocca giustamente la formazione di un gruppo politico che richiami espressamente al fascismo, ma a vario titolo per gli stessi sessant’ anni parlamentari si sono seduti sugli scranni bicamerali sotto lo pseudonimo MSI, e oggi è considerato legale un movimento come Forza Nuova che fa delle radici del ventennio il proprio vanto, movimento politico che si presenta a ogni tornata elettorale e in qualche piccolo comune ha pure eletto qualche consigliere, a mio parere legittimamente, ma non si scandalizza nessuno perchè non arrivano all’ 1%, ma le vie della politica sono infinite e magari tra dieci anni come in nazionalisti di Le Peen sull’ onda del fastidio che questa ondata migratoria porta ai nostri cittadini italiani se un partito come Forza Nuova farà eleggere parlamentari ci indigneremo ugualmente? E degli eccidi perpetrati dai comunisti durante le Foibe tanto per citare i più eclatanti su nostro territorio, ma la storia anche a Genova potrebbe far emergerne migliaia di meno famosi, tipo le ritorsioni dei partigiani alla famiglie che loro reputavano fasciste dove vennero trucidate donne e bambini per vendetta,però non esiste un divieto di formare un partito comunista in Italia”.
“Credo che nel 2011 si debbano abbandonare i vecchi ideologismi che sono inutili e non servono a nessuno, per parlare di economia, libertà, amore per i propri territori, le proprie piazze, strade, i propri dialetti, ecco perchè anche questa polemica fa capire quanto oggi più che mai serva un processo federale che unisca tutte le divisioni anche storiche che questo paese si porta dietro”.