Cronaca

Genova, blitz di Uniti contro la crisi a Tursi: “pignorato” l’assessore Miceli

Genova. Dopo il ticket crossing, il pignoramento. Uniti contro la crisi, il movimento che ha dato vita all’iniziativa contro il caro biglietti, oggi ha fatto irruzione a Palazzo Tursi, per protestare contro le riscossioni di Equitalia e far “provare all’assessore Miceli cosa si prova a essere privati di tutto”.

Una ventina di giovani sono entrate nell’ufficio di Miceli simulando il pignoramento con mobili spostati nel corridoio. “Stavo lavorando, ero nel mio ufficio all’ottavo piano di palazzo Tursi, quando sono entrati una ventina di ragazzi che hanno attaccato alcuni adesivi, gettato volantini, e inscenato un pignoramento – ha testimoniato Miceli – Tutto si è consumato in una decina di minuti. Ho fatto presente che stavano commettendo un reato ed ho chiamato la municipale. Se ne sono andati prima dell’arrivo degli agenti”.

“Voglio far presente – ha sottolineato Miceli – che il Comune non può modificare le normative nazionali che presiedono alle riscossioni coattive dei tributi di Equitalia”. Sul posto sono intervenuti gli investigatori della Digos.

“L’azione di oggi è stata una simulazione – fanno sapere gli attivisti di Uniti contro la crisi – ma non sono simulazioni le decine di esecuzioni mobiliari e sgomberi che ogni anno privano cittadini in difficoltà dei loro diritti primari: la casa, il reddito, i beni essenziali. La riscossione crediti, che sia eseguita da Equitalia o da altri, rappresenta un ottimo affare per gli squali che fanno della crisi il loro habitat ideale: approfittando della difficoltà di molta gente a pagare bollette o multe, moltiplicano con interessi e more usurarie le somme dovute”.

“Effettuiamo oggi questa simulazione di pignoramento per regalare all’assessore al bilancio del Comune di Genova Miceli la possibilità di immedesimarsi, anche se per poco, nei panni di chi vede portarsi via in nome della legge, la casa, i beni di prima necessità, una quota dello stipendio, mentre nessuna giustizia tocca gli interessi di chi questa crisi ha creato e su cui tuttora specula. L’assessore Miceli ha affermato che non è nei poteri del Comune sospendere le esecuzioni in corso, ma questo non è vero. Esigiamo la sospensione delle esecuzioni e l’annullamento di crediti, di competenza del Comune per le persone con reddito inferiore ai 30 mila euro annui” concludono gli attivisti.

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