Genova. Dopo le tensioni di ieri, culminate con 5 arresti, la notte è trascorsa in maniera molto tranquilla nella sala chiamata del porto, dove hanno dormito 260 migranti ospiti dei portuali. Nel frattempo l’ordine ligure degli assistenti sociali ribadisce la propria posizione di impegno e di massima collaborazione con gli enti e le associazioni umanitarie. “Il nostro dovere, anche ai sensi del codice deontologico della professione – afferma Cristina Lodi, presidente ordine Assistenti Sociali ligure – è quello di partecipare alla costruzione di un tessuto sociale accogliente promuovendo una cultura della solidarietà e della sussidiarietà in linea anche con la posizione della Regione Liguria che è quella di dare massima disponibilità al programma di accoglienza dei profughi”.
“Stiamo anche seguendo e controllando il movimento rispetto all’erogazione di fondi specifici a chi offre accoglienza. Non dobbiamo assolutamente correre il rischio che le risorse smettano di arrivare – continua Lodi – l’assessore regionale Lorena Rambaudi e i comuni coinvolti sono molto attivi e tutti insieme stiamo facendo un’attività pressante per fare in modo che ciò non succeda”.
La preoccupazione degli assistenti sociali si concentra soprattutto sulle problematiche inerenti i minori e gli adolescenti. “Queste categorie di persone, senza fare distinzioni tra clandestini e profughi, hanno bisogno di essere accolte in strutture adeguate, dove trovare tutto l’appoggio possibile e non rischiare di essere intercettati da qualche rete criminale – spiega Lodi – il rischio più grande, infatti, è quello che scappino e che quindi finiscano per andare incontro a pericoli. Anche in questo caso sono necessarie risorse, sia finanziarie che a livello di personale, per consentire di ospitare i ragazzi in strutture adeguate, dove non sentano la necessità di scappare, ma al contrario trovino qualcuno disposto ad ascoltarli”.