Chiavari. Dopo la svolta del delitto dell’Olgiata, o meglio dopo i risultati dell’esame del Dna, che hanno costretto il domestico della contessa Alberica Filo Della Torre alla confessione, la speranza si riaccende anche tra i familiari di Nada Cella, la giovane segretaria uccisa a 25 anni a Chiavari, nell’ormai lontano maggio del 1996.
Principale indiziato per quel delitto, e poi scagionato, era stato Marco Soracco il commercialista per cui lavorava la vittima, trovata morta proprio nel suo studio. A distanza di 15 anni anni, la mamma di Nada, Silvana Smaniotto, ha lanciato un appello per la riapertura del caso. Anche Marco Soracco si sarebbe dichiarato favorevole.
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