Sestri Levante. Maniacale, fantasioso e meticoloso. Così era stato dipinto Pietro Noci dai Carabinieri che lo hanno arrestato nell’estate del 2009 con l’accusa di aver rapinato oltre 30 sportelli bancari in giro per l’Italia. Era diventato famoso con il soprannome “rapinatore travestito”, dato che quando rapinava le banche spesso lo faceva travestito da donna.
Non lasciava nulla al caso, scegliendo le filiali vicine agli svincoli autostradali. Noci, oltre a travestirsi da donna, aveva anche rapinato una banca di Moneglia vestito da operaio ANAS, mentre per assaltare una banca di Varazze in provincia di Savona aveva travestito la sua auto con gli adesivi dell’Enel.
A tradire il rapinatore, però, era stato il Telepass di un’auto rubata: dal dispositivo, infatti, i carabinieri riuscirono ad individuare la zona dove abitava il malvivente. Oltre al Telepass, per Noci fu fatale un’impronta di una scarpa lasciata sul bancone di una filiale. Le scarpe erano di una ditta che produce solo nella zona di Voghera. Le stesse scarpe furono poi ritrovate nelle sei auto rubate che Noci usava come nascondiglio per i “ferri del mestiere”: tre parrucche da donna e quattro paia di occhiali da sole appariscenti, guanti, abbligliamento femminile e ombrelli.
Oggi Noci, con il suo tentativo di fuga, è tornato alla ribalta delle cronache proprio sull’autostrada, la scappatoia che molte volte gli è stata utile per dileguarsi dalle forze dell’ordine, ma che, invece, questa volta l’ha visto rimanere ferito, colpito dal fuoco sparato per fermare la sua evasione.